4 Umiliazioni, Punizioni e Torture

Pubblicato da Orizzonti Sconosciuti il

Libro IV – Umiliazioni, Punizioni e Torture

Indice

I. Umiliazioni

Premessa

Le umiliazioni sono elemento fondamentale dell’addestramento della sissy, assieme al sesso e alle punizioni fisiche. Non esiste sissy che non ami l’umiliazione.

L’umiliazione della sissy consiste essenzialmente nell’annullamento della parte mascolina della sissy, nella messa in mostra del suo stato inferiore e sottomesso, nella dimostrazione pubblica o privata di tale suo stato.

Questa esposizione a sé stessa in primis, al Dominante in secundis e pubblica in tertiis, procura un enorme piacere al Dominante e induce una profonda trasformazione nella psiche della sissy, che deve sentirsi amante della propria profondissima umiliazione e saper trarre piacere mentale e sessuale da essa.

Per una sissy l’umiliazione è il piacere della mente come il dolore è il piacere della carne. Ma nell’umiliazione c’è l’elemento esterno, il confronto con terzi, la pubblicazione del proprio stato, l’esposizione esterna al mondo della propria diversità e inferiorità sessuale, della propria inadeguatezza sia come maschio che come femmina.

1. Generalità sulle Umiliazioni

I.1.1 Umiliazioni quale scopo e quale mezzo

Le umiliazioni (da ora in poi U) sono sia lo scopo che il mezzo di crescita di una sissy. Infatti la sissy prova piacere nell’essere umiliata e in tal senso l’umiliazione è un suo scopo preciso, d’altra parte le umiliazioni servono a farla diventare una vera sissy e in questo senso esse sono un mezzo.

Il vero problema delle umiliazioni è che danno assuefazione.

Mentre le frustate danno sempre lo stesso dolore e quindi nel tempo non perdono affatto di efficacia punitiva, le umiliazioni ripetute perdono con il tempo efficacia.

Quindi occorre aumentarne sempre il livello ed inventarne continuamente di nuove.

La stessa sissy dovrà inventarsele per sé stessa, superando continuamente i suoi limiti di umiliazione.

I.1.2 Umiliazioni quale metodo didattico

Per educare una sissy alla sottomissione, occorre umiliarla.

L’umiliazione abbassa il livello sociale della sissy ed è pertanto necessario il suo costante utilizzo.

Una sissy che alza la cresta va immediatamente umiliata nel profondo per ricondurla nel suo giusto alveo. E la sissy sa che deve seguire un percorso di costante umiliazione per raggiungere il livello che le si chiede.

I.1.3 Umiliazioni quale punizione

La sissy può essere punita con l’umiliazione.

Il Tribunale delle sissies (sistema in cui una giuria di Dominanti giudica una sissy colpevole di qualche mancanza nei confronti di un Dominante specifico) usa infatti impartire oltre a pene fisiche severe, anche umiliazioni di estrema gravità per punire la sissy giudicata colpevole.

In genere tali umiliazioni sono oltre i limiti richiesti dalla sissy al suo livello.

Fra le pene accessorie c’è sempre la pubblicazione della pena ovvero la diffusione su appositi siti internet di foto e / o filmati relativi all’esecuzione della pena comminata alla sissy.

I.1.4 Umiliazione quale premio

Le umiliazioni possono essere usate anche per premiare la sissy particolarmente sensibile a tale strumento di piacere.

Il Dominante deve conoscere molto bene la psicologia della sua sissy per poter fargli regali del genere.

I.1.5 L’umiliazione pubblica

L’umiliazione davanti a sconosciuti, ovvero pubblica (umiliazione pubblica = UP), è molto pesante e va utilizzata solo dopo che la sissy abbia raggiunto un adeguato livello di maturazione nel ruolo e nello stato.

Gli sconosciuti possono essere “avvertiti” o essere “estranei”.

Nel primo caso si tratta di persone che sanno che la sissy sarà umiliata davanti a loro e conoscono la realtà della sessione.

Nel secondo caso invece gli sconosciuti sono persone completamente ignare che si sta umiliando una sissy e anche del fatto che la sissy sia tale. In questi casi occorre molta prudenza per non ledere i diritti alla privacy della sissy e non incorrere in reati penali.

I.1.6 Gradi di umiliazione e di sopportazione

Ogni sissy, in ciascuno stato del suo addestramento ha un particolare livello di sopportazione alle U in generale e a particolari U in particolare.

Il Dominante non deve superare tali limiti a meno che non usi tale superamento come tecnica didattica.

La sissy d’altra parte deve sapere che le U sono sempre crescenti e che i suoi limiti ad esse non sono mai fissi nel tempo e si spostano continuamente in avanti.

Nei contratti infatti i limiti alle punizioni fisiche sono fissi mentre quelli alle U sono per definizione mobili con il Dominante che decide i tempi per rimuovere i limiti.

I.1.7 Umiliazione pubblica e limiti della privacy

Nei contratti è sempre riportato, tranne casi particolari, che la sissy ha diritto alla privacy nel senso che la sua immagine pubblica privata non deve risultare compromessa o anche toccata in alcuni casi dal suo percorso di addestramento.

Come comportarsi con le UP?

In questo caso è necessario che il Dominante sia intelligente e conosca bene la psicologia della sua sissy. Ma che soprattutto avverta per tempo di quanto sarà richiesto alla sissy, per valutare le sue reazioni.

I.1.8 Umiliazione e nudità

Il sentirsi denudati, nudi, esposti e indifesi nell’oscenità di pose e situazioni è una classica forma di U.

Una delle prime. Una di quelle U che più facilmente perdono efficacia per assuefazione.

Una vecchia sissy esperta non proverà nulla a spogliarsi nuda davanti a un uomo, mentre una sissy al suo primo appuntamento con un maschio Dominante vorrà morire quando le si chiederà di mostrare i genitali depilati e avvolti nella cordicella.

Si ricordi che esporsi nuda per una sissy comporta, rispetto a un maschio, l’esposizione pubblica di pube depilato, di cordicella o altro idoneo sistema antierezione, di unghie dei piedi laccate di rosso, insomma la denuncia esplicita di mancanza di virilità e di esplicita manifestazione di femminilità (angoscia da confronto virile).

I.1.9 Umiliazione e atti sessuali

Anche l’atto sessuale (sia orale che genitale) pubblico dà luogo ad assuefazione e il Dominante deve ricordarselo.

L’ordine “Fai un pompino al signore”, impartito a una sissy alle prime armi, può essere devastante, laddove a una sissy esperta tale comando risulterà assolutamente normale e per nulla umiliante.

Questo significa che le umiliazioni aumentano di intensità con l’addestramento per tenere sempre vivo il senso dell’umiliazione stessa.

La fantasia del Dominante è molto importante in tal senso.

I.1.10 Umiliazione e atti fisiologici

Il pissing e lo shitting pubblico sono U importanti, da chiedere soltanto dopo l’assuefazione alle U basilari, mai prima o contemporaneamente.

Alcune sissies non accettano tali pratiche fra quelle cui intendono essere sottoposte; in tal caso il Dominante deve valutare se, nel corso dell’addestramento ci sono le condizioni per riproporre alla sissy tale eventualità, in ogni caso, se non si è assuefatte alla nudità pubblica o al sesso pubblico, mai sottoporre una sissy a pratiche fisiologiche pubbliche come U addestrativa (ammesse invece come U punitive).

La sissy non soltanto può essere comandata a fare in pubblico i suoi bisogni, eventualmente aiutata con opportune lunghe bevute e inibizioni alla minzione per il pissing e con clisteri per lo shitting, ma può essere sottoposta anche a pissing e / o shitting passivo, ricevendo cioè i bisogni di un Dominante o di un’altra sissy sul corpo, sul volto o direttamente nella bocca spalancata, senza o anche con ingoio parziale o totale.

Alla bisogna si utilizzano appositi sgabelli forati con una tavoletta da cesso come sedile per il Dominante.

La sissy, sdraiata sotto il sedile, ha i polsi legati ai lati del sedile stesso e le ovaie strette da cordicella che viene data in mano al Dominante. Nel sedile c’è una lampadina che permette alla sissy di vedere bene cosa le cade in bocca.

La sissy ha l’ordine di tenere la bocca sempre spalancata e di prendere con la bocca qualsiasi rifiuto organico le viene inviato dal Dominante, ingoiando rapidamente. In caso di resistenza, il Dominante agisce sulla corda con cui tiene legata alle ovaie la sissy e la strattona fino a farla ubbidire.

Si possono usare anche fruste, frustini, cera fusa, paddle per ovaie, solletico plantare ai piedi, solletico ascellare, elastici sottili.

Per le sissies che seguono l’auto addestramento, tali forme di umiliazione sono molto meno pesanti perché manca l’elemento esterno e vanno dunque seguite obbligatoriamente, nel senso che la sissy deve essere assolutamente abituata a toccare, annusare, leccare sia il proprio piss che il proprio shit, anche perché dovrà lavare frequentemente dildi e plug da lei usati.

In questi casi dovrà usare le mani nude.

I.1.11 Umiliazione e parole

L’insulto privato prima e pubblico poi, rappresenta la forma più semplice di U.

Definizioni oltraggiose, umilianti, degradanti sono usate spesso per addestrare la sissy al proprio ruolo e stato.

Spesso la sissy è costretta a presentarsi, anche per telefono, usando per sé stessa termini umilianti (“sono Gabry il suo cesso totale, Signore”, “Sono Micaela la sua troia, Signor Dominante”, sono classiche espressioni di presentazione di una sissy).

I.1.12 L’umiliazione del silenzio e dell’attesa

Spesso la sissy viene umiliata non parlandone o lasciandola per ore nell’attesa di una punizione o di un atto in assoluto silenzio.

Lei deve sapere di non contare assolutamente nulla e questo è un modo efficace di insegnarle la sottomissione.

In genere viene tenuta anche in posizione scomoda, nuda ed esposta.

Per esempio una sissy che è stata appena scopata da un maschio, può essere esposta ad altri astanti in piedi, faccia al muro esponendo la situazione umiliante in cui lo sperma le cola sul sedere e sulle gambe, restando in quella posizione per almeno un’ora prima di potersi pulire.

I.1.13 L’umiliazione dell’esposizione

La sissy formata deve essere prima o poi esposta a terzi, avvertiti o estranei.

Nuda, vestita, truccata, depilata, a pecorina, nei bisogni fisiologici, nel sesso.

Deve saperlo sin dal primo giorno e prepararsi mentalmente a quando le sarà ordinato di superare i suoi limiti di privacy in questo senso.

Rientra nella definizione sia di schiava che di troia essere esposta in situazioni sessualmente umilianti a terzi estranei. Le puttane, per definizione, si danno ad altri.

2. Umiliazioni specifiche

I.2.1 I bisogni corporali pubblici

La sissy, convocata nella stanza della sessione dove si trova il Dominante e un estraneo, viene chiamata a fare pipì in un boccale di birra o a fare la cacca a terra su un giornale. Oppure per strada le si ordina di spogliarsi nuda e di cacare sul cofano dell’auto e poi di ripulire tutto con le mani davanti a un estraneo che resta dentro l’auto.

Sono atti di estrema U molto apprezzati nella didattica e dalle sissies che se ne ricorderanno per sempre. Con tali estranei perderanno per sempre, infatti, la verginità maschile.

La sissy può anche essere passivamente ricevente nei confronti dei bisogni del Dominante e ciò può avvenire anche in pubblico. Tipica la pisciata del Dominante direttamente a cazzo moscio in bocca alla sissy dopo le prestazioni sessuali davanti a altri maschi alfa o alla compagna – mistress della sissy.

I.2.2 I clisteri

Il clistere, privato con il Dominante o pubblico con estranei, rappresenta un culmine di U per la sissy.

L’esposizione forzata dei genitali, il sentirsi riempita, il dolore addominale, il bisogno da controllare e dominare di espellere il troppo davanti a estranei e di provocare puzza e disgusto con l’atto della defecazione forzata ed incontrollata, la paura di perdere shit involontariamente, sono tremendi motivi di apprensione e di U.

Tali U sono le prime che si insegnano a una sissy.

La sensazione di umiliazione del clistere è molto intensa e si ricorda sempre, anche perché ad esso è associata una fortissima sensazione fisica che non va, ovviamente, in assuefazione.

Anche l’uso di plug vaginali per impedire il flusso del clistere all’esterno è utile per aumentare il dolore intestinale che ricorda molto bene quello femminile alfa legato alle mestruazioni.

Il clistere è usato una volta al mese dalle sissy per simulare il dolore mestruale.

Quando un Dominante decide di avere una sessione con più di una sissy, di regola sottopone la sissy meno esperta a un clistere davanti alla sissy più esperta per aumentarne l’imbarazzo e la sottomissione.

In auto addestramento il clistere va eseguito frequentemente e la sissy deve sottoporsi a uscite pubbliche con il clistere in ventre per provare vergogna e situazioni fastidiose che richiederebbero soddisfazione ma non possono averla, abituandosi al proprio stato di eccitazione insoddisfatta.

I.2.3 Spogliarsi in pubblico

E ballare, per esempio, non sono soltanto U ma tecniche che la sissy deve conoscere a perfezione.

Quindi va addestrata a farlo in privato sin dalla seconda lezione e dalla quarta in pubblico.

Si ricorda che la sissy, a meno che non indossi cintura di castità o cordicella, deve tenere il clitoride fra le cosce e all’indietro e deve essere addestrata a tale esercizio.

I.2.4 Fare sesso orale in pubblico

Mettersi in bocca un cazzo duro e peloso davanti a una signora o a un altro uomo Dominante o davanti alla propria compagna Dominante, rappresenta una cocente U formativa per la sissy, che deve assolutamente provarla sin dalle prime lezioni.

Anche ingoiare sperma e leccarlo dalla vagina di una femmina appena riempita di sperma da un Dominante rappresentano azioni tipiche da sissy cui la stessa deve essere ben addestrata.

I.2.5 Portare collari in pubblico

Alcune sissies sono collarate.

Non devono avere problemi a indossare in pubblico il collare.

Un banale e normale collare da cane va benissimo. Magari con inciso e ben visibile il nome della sissy o un aggettivo che la qualifichi (troia, puttana, sissy lesbica, sissy schiava, zoccola, frocia, rottainculo, puttana ingoia sperma, eccetera).

I.2.6 Il turpiloquio in pubblico

Il Dominante ha il diritto di insultare in pubblico la sua sissy e nessun elemento contrario può essere previsto nei contratti.

Anche chiedere alla sissy di dire indicando sé stessa parole oscene è pratica contrattuale diffusa.

La sissy deve essere addestrata a ciò sin dall’inizio.

Per abituarla in genere le si ordina di rispondere sempre al telefono alle chiamate del Dominante con una frase oscena (tipo: “Signor Dominante, sono la sua troia succhia cazzi”) anche davanti a terzi e in pubblico.

A volte alcuni Dominanti provano la resistenza delle loro sissies a tale tipo di U mandandole in giro a spasso o sull’autobus o in taxi o nei centri commerciali e telefonando loro per sentirsi rispondere in tal modo.

La sissy non può pronunciare parolacce e in caso di non ottemperanza a tale assoluto divieto deve essere immediatamente punita con severità.

I.2.7 Pubblicazione di foto e filmati

La sissy addestrata, non la sissy alle prime armi, sa che il Dominante può pubblicare foto e filmati che la riprendono, accordi contrattuali definiscono i limiti di tale esposizione pubblica (con maschera totale, con maschera facciale, eccetera).

Anche la vendita all’asta della sissy rientra in tale situazione.

Le foto della sissy e i filmati della sissy appartengono non alla sissy ma al suo Dominante.

I.2.8 L’abbordaggio pubblico

La sissy è per definizione una troia e deve pertanto saper rimorchiare i clienti maschi.

Dopo un po’ di mesi di addestramento, il Dominante in genere porta la sua sissy in strada “en femme” per abbordare un suo primo cliente (senza che ci sia scambio di denaro, ovviamente) e provare a sentirsi davvero puttana.

Il denaro eventualmente ricevuto quale ricompensa della prestazione sessuale viene interamente investito dalla sissy per acquistare strumenti di punizione e U.

I.2.9 Fare sesso genitale in pubblico

Curvarsi in avanti, togliersi le mutande ed essere scopata davanti a altri, specie se davanti alla propria compagna, è una U molto forte per la sissy perché certifica il cambio di ruolo, stato e sesso: da maschio alfa a sissy.

Anche le posizioni stesa sulla schiena, con le gambe aperte e sollevate, le mani che reggono le caviglie oppure a candela sul cazzo del maschio, sono ammesse ma la posizione curva in avanti, magari poggiata a un divano resta quella maggiormente umiliante per la sissy, specie se deve farlo davanti a terzi.

Per aumentare l’U., si consiglia, dopo l’atto sessuale, di ordinarle di mettersi in piedi in un angolo della stanza senza potersi pulire dello sperma che ha ricevuto e che le colerà sulle gambe.

I.2.10 I segni del costume femminile in spiaggia

Questa è una U. davvero importante e duratura.

Occorre far indossare un bikini alla sissy e farle prendere il sole al mare.

Quindi farle tenere i segni dell’abbronzatura o meglio della mancata abbronzatura al seno, facendole togliere il pezzo superiore (e ovviamente anche il pezzo inferiore, esponendola pubblicamente con questo segno.

È una prova forte di femminilizzazione.

Non tutte le sissies la sopportano, soprattutto se hanno problemi personali e familiari di riservatezza.

Ma è un segno fisico di fortissima valenza estetica e psicologica che dura qualche settimana e che può essere rinnovato con le lampade UV.

Alcuni master consigliano dopo tale trattamento di mandare la sissy così “segnata” a fare nuoto in una piscina dove ci sono altri maschi. In questo caso l’U. è davvero al limite di molte sissies, anche le più porche.

I.2.11 Lo smalto alle unghie in pubblico

Lo smalto rosso alle unghie delle mani e soprattutto dei piedi da mostrare al mare o in piscina è un altro segno importante di U cui sottoporre abbastanza presto la sissy, anche prima, molto prima, della sua uscita “en femme”.

Inoltre è un’applicazione lenta e molto femminile, che costringe la sissy a lunghe sedute preparatorie.

Portare lo smalto, inoltre, abitua la sissy a movimenti meno mascolini per non rovinarselo e a portare le unghie più lunghe e curate.

I.2.12 L’esposizione in piscina

Mandare la sissy, naturalmente depilatissima, in piscina è una bella prova di U didattica.

Essa infatti dovrà spogliarsi davanti a altri maschi Dominanti e fare davanti a loro la doccia pur essendo depilata.

Di solito riceve avances da parte di qualche maschio e lei sarà costretta, per ordine del Dominante, ad accettarle tutte facendosi palpare subito anche nuda e in doccia e anche promiscuamente da altri maschi, promettendo le sue prestazioni sessuali e offrendole a chi le richiede in privato.

I.2.13 L’uscita “en femme”

È l’U finale e totale per la sissy che esce in pubblico vestita e truccata da troia e comunque da femmina, con movenze femminili.

Una sissy che è uscita “en femme” può dirsi vicina alla fine del corso.

I.2.14 Forme estreme di Umiliazione

Fra le forme estreme di umiliazione si possono annoverare alcune tecniche a volte riportate addirittura nei contratti fra cui:

  • Umiliazione con shit e piss (propri e altrui);
  • Umiliazione davanti alla propria compagna;
  • Pratiche di cuckholding estreme come leccare e ingoiare lo sperma del bull che ha appena scopato la compagna ripulendo a perfezione il cazzo di questo;
  • Sessioni multiple con altre sissies e molti maschi alfa;

Ma ce ne sono molte altre e solo la fantasia limita l’elenco.

In genere il Dominante può chiedere alla sissy un’ulteriore umiliazione ancora mai avuta e in caso di insuccesso della sissy nel proporre soluzioni innovative ed interessanti, la stessa viene punita severamente.

Fra le forme estreme molto impiegate ci sono il pissing e lo shitting pubblico.

Pisciare in bocca alla sissy, dalla vagina o mettendole il pene sulla lingua è pratica assai diffusa e la sissy deve sapere restar ferma, guardare negli occhi senza sfida il Dominante, ricevere il liquido, cercare di ingoiarlo senza disperderlo a terra, ripulire i genitali del Dominante sporchi di piscio dopo l’operazione, leccare il piscio finito a terra e ingoiarlo, ripulendo da brava cagna.

Molti Dominanti all’inizio delle sessioni pubbliche, specie se in presenza della compagna della sissy (cuckholding), fanno pisciare la sissy in un boccale e poi le ordinano di bere il proprio piscio mentre Dominante e compagna della sissy brindano con vino bianco o spumante.

Lo shitting pubblico è forma meno usata e di carattere estremo superiore. Le varie forme utilizzate di frequente sono:

  1. Sissy nuda a terra costretta a defecare su un giornale davanti ai presenti, anche in luoghi pubblici o all’aperto
  2. Nel cuckholding la compagna defeca in una calza da donna, chiude lo shit con un nodo della calza, lo dà alla sua sissy e le ordina di metterselo in bocca e di succhiarlo con calma ma completamente durante la seduta di sesso fra lei e l’altro Dominante, sessione che può essere aperta o chiusa alla visione della sissy. In genere per aumentare la sua umiliazione, si chiude la sissy in bagno a succhiare il suo shit mentre gli amanti fanno sesso in camera da letto.
  3. Sissy stesa a terra nuda con la testa nel water speciale (vedi avanti), genitali legati da corda, il Dominante defeca in bocca della sissy tirando la corda genitale per far stare la sissy con la bocca spalancata per il dolore.

II. Punizioni

Introduzione alla Punizione (P)

La P è un mezzo e insieme un fine addestrativo.

Un mezzo per punirla di episodi particolari, per aumentare la sua ricettività all’addestramento attraverso la paura ma anche un fine perché la sissy ama essere punita e il dolore conseguente la fa sentire inferiore al Dominante e le fa espiare le sue mancanze e imperfezioni.

La sissy vive per essere punita.

La punizione è l’equivalente fisico dell’Umiliazione ma è di più della semplice umiliazione perché contiene una forma di umiliazione implicita nel dover accettare supinamente, anzi desiderare, la Punizione. La Punizione è infatti una forma di Umiliazione con elementi dolorosi e fisici.

La sissy sente di dover essere punita per il suo stato imperfetto di femmina mancata ed imperfetta, per le sue mancanze giornaliere e specifiche nella sessione, per non essere mai all’altezza del suo stato.

Nella punizione la sissy deve trovare il piacere sessuale che le è generalmente impedito in maniera automatica e diretta affinché ella arrivi al punto di non poter avere piacere fisico senza una punizione preventiva, contemporanea o successiva.

Insomma la sissy deve far suo il pensiero che può avere il piacere soltanto attraverso il dolore e l’umiliazione.

Questo richiede il suo stato di essere inferiore dedicato al piacere osceno degli altri.

II.1. La punizione quale stile di vita della sissy

La sissy si punisce continuamente, anche nella sua vita fuori della sessione e cerca la punizione quale fonte di piacere sottomesso.

Deve chiedere di essere punita e porsi sempre con questo stato d’animo al Dominante che è colui/colei che la punisce e che lei pertanto teme e ama allo stesso tempo.

II.2. Tipi di punizioni

Le punizioni sono infinite e ogni Dominante e ogni sissy ne conosce a migliaia.

Le punizioni vanno continuamente aggiornate per aumentarne l’impatto psicologico e per superare l’effetto di assuefazione al dolore, ma possono essere suddivise in alcune tipologie base:

  • punizioni in cui l’attesa è l’elemento portante;
  • punizioni dolorose;
  • punizioni temute;
  • punizioni lunghe;
  • punizioni con conseguenze nel tempo successivo alla loro esecuzione;

nelle prime è l’attesa l’elemento portante e quindi è una punizione con una fortissima componente emotiva. La frusta che attende un minuto prima di colpire, che schiocca in aria terrorizzando la sissy, il fuoco che si avvicina, la minaccia esplicita a sissy legata e impedita di fuggire, sono punizioni in cui l’attesa della punizione è il centro emotivo della punizione stessa.

Le punizioni dolorose provocano un dolore intenso che si ricorda nel tempo. Esistono dolori improvvisi ed acuti, altri lenti e persistenti, altri che si manifestano a ore di distanza, alcuni che hanno tutte queste caratteristiche.

Le punizioni temute dipendono dalla sissy. Se una sissy è terrorizzata dalle pinze per le ciglia con cui il Dominante le strappa i peli vaginali, il Dominante può usare la minaccia della punizione per intimidire la sissy.

Le punizioni lunghe sono quelle di durata superiore alla mezz’ora sulla singola punizione. Tipiche le posizioni dolorose.

Le punizioni con conseguenze nel tempo successivo sono quelle che determinano arrossamenti che possono durare anche giorni (tipicamente punizioni da fruste e frustini).

II.3. Strumentazione base

Corde per legare (o catene), paddle, “cane”, fruste e frustini, cera fusa, pinzette, mollette, mollette di metallo a dentini seghettati, elastici sottili, stelline di Natale, scotch, dildi e plug vibranti e gonfiabili di varia dimensione, ghiaccio e candela accesa, spilli e aghi, siringhe, clisteri, sassolini, tavoli, strizza ovaie.

II.4. Posizioni da assumere per le punizioni base

La sissy sa che durante alcune punizioni deve assumere alcune posizioni base:

  • a candela, sugli attenti, assolutamente immobile (candela);
  • ad albero, come sopra ma con le mani intrecciate sulla nuca (albero);
  • a pecorina (pecora);
  • stesa a terra a gambe divaricate pancia sotto (pancia sotto);
  • come sopra pancia sopra (pancia sopra);
  • piegata in avanti con le mani che stringono le caviglie (da frusta);
  • in ginocchio, riversa all’indietro, arcuata al massimo (da vagina).

Fra parentesi ci sono i nomi delle posizioni che la sissy deve assumere appena il Dominante le pronuncia, anche se ci si trova all’aperto o in pubblico.

In genere le posizioni si intendono perfettamente nude e depilate (l’albero è la posizione dell’ispezione preventiva di ogni sessione).

La sissy che non ricorda i nomi delle posizioni o che commette errori nel prenderle va punita con almeno dieci colpi di frustino sulle ovaie tenute strette da corda. I colpi vanno dati con forza e aspettando almeno un minuto fra un colpo e l’altro. L’ultimo colpo deve essere molto forte.

La sissy che non mantiene la posizione per il tempo richiesto (ovvero fino all’ordine “muoviti”, viene punita con venti colpi di “cane” alle piante dei piedi in posizione “pecorina” o con tre strizzate ovariche consecutive e severissime messa a croce sul tavolo e legata per braccia e gambe.

II.5. Il silenzio, lo sguardo, la conta dei colpi, il ringraziamento

Durante le P la sissy deve restare immobile, zitta e con gli occhi bassi ma aperti. In alcuni casi con gli occhi chiusi.

Nel caso di punizioni a colpi (frusta, frustini, paddle, “cane”, elastici, eccetera), deve contare i colpi e alla fine di ogni colpo ringraziare il Dominante.

II.6. Gestione del dolore

Il dolore va gestito con l’esercizio e questo spiega perché la sissy va punita continuamente, perché appunto non perda l’abitudine a gestire il dolore fisico.

II.7. La fine della punizione

“Basta” è il comando che dà la fine della punizione.

Solo il Dominante decide l’interruzione o la fine della punizione e nessuna implorazione, richiesta di sospensione, preghiera della sissy per ottenere un’interruzione, sospensione, alleviamento della stessa è priva di effetto e può richiedere una ulteriore punizione o l’aggravamento della punizione in essere. Tipico il raddoppio dei colpi.

Per esempio se la sissy chiede l’interruzione al nono colpo, le si danno almeno altri 18 colpi oltre il limite preventivamente fissato, spiegandole bene cosa ha combinato con la sua intempestiva richiesta.

II.8. Il tempo della punizione

Una punizione deve avere un tempo minimo e un tempo massimo.

In genere i tempi si allungano durante l’addestramento.

Non si dà un singolo colpo di frusta alla sissy o una goccia di cera.

La sissy deve sapere che quando il Dominante prende il frustino lei passerà almeno mezz’ora sotto i colpi e che quando prende o le chiede di prendere la candela accesa, sa che le gocce le cadranno addosso fino alla fine della candela.

Questo fatto rappresenta un ulteriore gravame psicologico per la sissy.

II.9. Il ripetersi della punizione quale ulteriore punizione

Dopo mezz’ora di frusta la sissy desidera ardentemente che la punizione cessi.

L’eventuale ripetizione, ovvero una ulteriore mezz’ora di frusta rappresenta per lei una punizione molto pesante perché proprio quando pensava di potersi sollevare, viene schiacciata nuovamente nella sua condizione di schiava.

II.10. Il bondage

Il bondage è pratica distintiva della schiava ma, nel caso delle sissy, è pratica inerente anche le varie tecniche umilianti.

Legare una sissy è un’arte a sé e in questo manuale daremo soltanto gli elementi iniziali di tale tecnica molto complessa.

La premessa di ogni buon bondage è che sia sicuro, ovvero che per nessun motivo le corde possano nuocere alla salute e all’integrità fisica della schiava.

Occorre prestare moltissima attenzione a corde che si stringono a cappio su gola o altri parti del corpo perché potrebbero interrompere oltre al respiro – e risultare ovviamente mortali – anche il normale flusso del sangue.

Il bondage ha diversi scopi:

  1. impedire i movimenti durante umiliazioni o punizioni;
  2. impedire qualsiasi reazione alle umiliazioni e alle punizioni;
  3. sottoporre la sissy a posizioni scomode o scomodissime;
  4. insegnare alla sissy la pazienza (letteralmente saper sopportare).

Non è questa la sede per spiegare l’arte dei nodi e rimandiamo a corsi e manuali particolari cui rimandiamo chi fosse interessato. Certo è che nessun Dominante può dirsi tale se non sa legare un sottomesso.

Il bondage può essere applicato sopra i vestiti, sotto i vestiti, sul corpo nudo. Tralasciamo i primi due casi (anche se il bondage sotto i vestiti benissimo si applica all’addestramento della sissy e non considerando le cordicelle ovariche e genitale come esempi di bondage) ci occuperemo più dettagliatamente del terzo.

Sicuramente la prima cosa da legare in una sissy sono le mani, in modo che la stessa si senta impotente a liberarsi. In genere le mani si legano dietro la schiena. Meglio ancora si legano le braccia dal gomito fino al polso.

Benissimo anche nastri di stoffa, nastri di materiale plastico, anche scotch sufficientemente robusto. Buone le corde spesse, da evitare cordini taglienti.

Un bondage del genere è necessario per tutte quelle punizioni che riguardano la tortura dei capezzoli, il solletico, la tortura dei genitali, i primi insegnamenti forzati di sesso orale.

Dopo aver legato le braccia, occorre legare i piedi.

Qui nasce il problema di come esporre o nascondere la vagina, il clitoride, le ovaie.

Se si vuole esporre tutto, occorre legare i piedi tenendo ben separate le gambe. Se viceversa si vuole esporre soltanto la vagina, basta anche una posizione a pecorina con ginocchia e caviglie ben strette. In questo caso per esporre clitoride e ovaie è sufficiente tenerli fuori dalle chiappe strette, fra le cosce.

Molto utili, per tenere separate le gambe, sono i bastoni con agli estremi dei fori in cui far passare le corde che poi legano le caviglie. Altrimenti si possono legare le caviglie alle gambe di un tavolo o ai piedi di un letto matrimoniale largo.

All’inizio, per abituare la sissy, la si mette su un letto matrimoniale largo, nuda, le si legano i polsi alla spalliera e i piedi ai piedi del letto, tirando bene le corde. Quindi le si mette in vagina un dildo elettrificato e gonfiabile, lo si gonfia al massimo e la si lascia in questa posizione e condizione per almeno un’ora.

Quindi si rientra nella stanza e la si frusta sui genitali, le si mollettano i capezzoli, si cera il corpo, si depila per strappo di pelo singolo il pube se non perfettamente depilato. Quindi si estrae il dildo senza sgonfiarlo (tortura del parto).

La posizione è molto indicata anche per manipolare le ovaie della sissy e per costringerla a leccare il buco del culo del Dominante (che potrà “giocare” con le sue ovaie per convincerla delle modalità di dettaglio).

Legare la sissy piegata su un tavolo (le mani legate alle due gambe davanti, le caviglie alle due gambe di dietro del tavolo) significa sottoporla a penetrazione vaginale (reale o con grosso dildo) o frustarla con “cane” o frusta.

Il terzo modo classico per legare la sissy è farle raccogliere le ginocchia al petto, stringerle con una corda all’altezza delle ginocchia, sia sopra che sotto, passando per dietro la schiena. In questo modo la sissy deve esporre genitali e vagina alle manipolazioni, penetrazioni, torture varie. Così si possono anche torturare agevolmente le piante dei piedi e le cosce.

La sissy può essere legata anche a una sedia, in diverse posizioni: da seduta, per giocare con i suoi capezzoli, oppure sistemata in modo tale da offrire al Dominante le parti del corpo che egli intende sottoporre a punizione o tortura. Preferibilmente usare cuscini per evitare abrasioni o ferite nella pelle della sissy che in genere si divincola con una certa energia, specie all’inizio delle torture.

II.11. La frusta e i frustini

È lo strumento ideale per la schiava.

Per frusta si intende una corda o una fettuccia di pelle o altro materiale non tagliente lunga almeno un metro legata a un manico elastico in genere di pelle. I suoi segni sono durevoli e molto dolorosi.

In genere si preferisce il frustino, tipo frustino da cavalli, che è meno doloroso e molto più preciso, e con meno conseguenze durevoli ma che può essere usato con maggiore fantasia per la precisione dei suoi colpi, laddove la frusta è imprecisa.

100 colpi di frustino sulle ovaie o su un singolo capezzolo o su un capezzolo tenuto da una molletta da bucato possono essere molto, molto severi, specie se si avverte prima la sissy del grande numero di colpi che subirà e che poco prima della fine si cambierà tale numero portandolo, per esempio, da 100 a 110.

L’uso della frusta non è frequente, sia per l’estremo dolore sia per la difficoltà di gestione dello strumento da parte del Dominante che deve esserne esperto o molto esperto. Tuttavia lo schiocco della frusta in aria è un segno che il sub conosce e riconosce quale simbolo della propria sottomissione e non c’è strumento più adatto a ricordarglielo.

Molto più semplice, direi banale, l’uso del frustino di pelle rigida, ovvero di una bacchetta che termina con una specie di spatola di pelle più o meno rigida con cui si colpisce la pelle. 100 colpi di frustino sono una punizione media, che ovviamente dipende molto dalla forza e dalla costanza di obiettivo dei colpi (oltre trenta colpi sulla stessa parte di seguito sono da evitare in ogni caso pena il sanguinamento della parte stessa).

Il frustino si presta molto bene per le natiche, i capezzoli, le ovaie, il clitoride, le cosce esterne ed interne, la lingua, la schiena, la pianta dei piedi, i polpacci, i fianchi. La frusta invece deve essere mirata soltanto alla schiena.

Un uso frequente del frustino è sulle ovaie, da sotto in su o, sissy a pecorina, di piatto fino a richiesta di pietà della sissy dopo di che si continua per almeno altri 5 colpi prima di interrompere.

II.12. La cera

La cera fusa che cola da una candela sul corpo della sissy è una punizione tipica, dolorosa e molto educativa.

Il dolore infatti è immediato ma si mantiene nel tempo e infine per togliere la cera si procura alla sissy ulteriore dolore che lei conosce in anticipo.

In genere si usano candele di paraffina bianche o colorate. Non usare mai candele di ceralacca, la cui temperatura può provocare ustioni.

I punti chiave da cerare sono:

  • dorso e pianta delle mani;
  • dorso e pianta dei piedi, dita dei piedi, spazio interdigitale dei piedi;
  • cosce, dorso, ventre e capezzoli;
  • fianchi;
  • glutei;
  • solco anale;
  • ovaie;
  • clitoride scappellato;
  • vagina chiusa;
  • vagina tenuta aperta;
  • schiena;
  • collo, braccia e gambe;
  • pube;
  • lingua;

si consideri che a seconda del tipo di candela (fabbrica) cambia la temperatura di fusione e dunque la temperatura e il dolore apportato dalla goccia di cera. Una volta noto questo valore, gli elementi su cui giocare per modulare il dolore sono la frequenza dell’esposizione e la distanza di caduta: minore è questa, maggiore la temperatura della cera e il dolore apportato. Inoltre a distanze molto basse si rischia di ustionare la pelle del sub con la fiamma diretta.

Evidentemente la ceratura delle mani è punizione banale e leggera, mentre la ceratura vaginale è molto severa e non sempre applicabile e comunque non è per tutte le sissies ma soltanto per le più addestrate e motivate.

Un tipico utilizzo della candela è quella di far stare la sissy nuda e seduta su una sedia e metterle una candela accesa in bocca, in modo che la cera coli direttamente sul clitoride.

Si possono utilizzare anche candelabri a più candele da porre sulla sissy o usare candele larghe in cui si raccolga molta cera fusa prima di colarla in un solo fiotto lento e continuo sulla pelle della sissy.

II.13. Le mollette

Le mollette da bucato o quelle metalliche per tende, seghettate o lisce, sono tipici strumenti di punizione: applicate ai genitali, alla lingua, ai capezzoli, ai fianchi, alle mammelle, alle dita dei piedi, alle natiche, sono sempre temute.

Una molletta per dito di piede e poi far camminare per casa la sissy nuda è punizione di buon livello.

La molletta su molletta aumenta la pressione e il dolore.

La molletta va tolta o con colpo secco a strappo, che dà dolore violento e acutissimo, oppure lentamente, in modo che il sangue riaffluendo nella pelle sensibilissima, procuri forte e duraturo dolore.

Dopo che la molletta viene tolta, la zona ha una sensibilità al dolore aumentata di almeno dieci volte e può essere punita o torturata a piacere.

Per esempio i capezzoli stretti per dieci minuti da mollette, se, una volta tolte le mollette, vengono stretti fra le dita di una mano, possono dare dolore intensissimo tanto da far piegare in due la sissy e farla anche piangere di dolore. Ottima occasione per consolarla mentre piange e si continua a strizzare il capezzolo sensibilizzato.

Si possono usare anche spazzole con setole dure per spazzolare i capezzoli sensibilizzati con le mollette.

Le mollette di metallo, specialmente se seghettate, vanno applicate lentissimamente sia per controllare eventuale sanguinamento e interrompere così immediatamente l’operazione, sia perché al dolore si somma la paura da parte della sissy che vede aumentare la sensazione dolorosa e teme un suo valore insopportabile, tanto da spingerla spesso ad implorazioni totali che il buon Dominante sa sfruttare con intelligenza, carpendole con la concessione ad interrompere almeno temporaneamente il trattamento, il superamento di qualche limite.

Alle mollette da bucato si possono applicare pesi o una cordicella che, tirata via, faccia strappare le mollette dalla loro presa, con fortissimo dolore per la sissy.

Le mollette devono essere portate sempre dalla sissy al Dominante che le applicherà al corpo della sissy che deve restare assolutamente immobile durante l’intera operazione, pena ulteriori e più numerose mollette o punizioni di maggiore entità.

Le mollette da bucato applicate ai capezzoli e ad altre parti del corpo possono essere tolte anche a colpi di frustino, con grande dolore della sissy.

Una particolare e severa punizione consiste nel mettere molte mollette ai fianchi della sissy, partendo dalle cosce per finire ai capezzoli, passare una cordicella fra molletta e pelle della sissy e poi tirare via la corda, strappando consecutivamente tutte le mollette. Il dolore è davvero forte e coinvolge molta superficie corporea cosicché resta per molto tempo. Da non effettuare consecutivamente.

Le mollette applicate alle dita dei piedi, costringendo la sissy a camminare per dieci minuti con le mollette applicate sono abbastanza fastidiose ma la punizione è assai lieve anche se acquista una certa valenza di Umiliazione se effettuata in pubblico.

II.14. Gli elastici

Molti Dominanti preferiscono al frustino gli elastici sottili gialli spezzati.

Il Dominante spezza l’elastico e ne tiene gli estremi con le dita delle due mani. Avvicina un estremo dell’elastico al punto da colpire, tende l’elastico allontanando l’altro estremo, rilascia l’estremo più lontano e sferza così un colpo alla sissy.

Il dolore immediato è lieve ma cresce nei minuti successivi con forte sensazione di calore e rossore.

Colpi di elastico sulla vagina tenuta aperta possono essere molto forti e temutissimi. Similmente sulle ovaie tese e tenute strette da corde.

Al quinto colpo chiedere alla sissy quale limite intende superare per far interrompere il trattamento. Se non risponde continuare fino a che la sissy non implori pietà rinunciando a un suo limite (in genere si usa per lo shitting, costringendola a chiedere di voler assaggiare lo shit del Dominante).

Venti colpi di elastico sottile sulla vagina in posizione della sissy a pecorina sono una punizione estrema ma frequente e molto apprezzata.

Ogni Dominante deve farsi procurare dalla stessa sissy almeno venti elastici differenti, da quelli translucidi sottili a quelli verdi più larghi.

Un altro modo di utilizzare gli elastici è quella di non spezzarli e di usarli interi. Si mette un elastico intero, a mo’ di cintura aderente attorno al corpo della sissy (ventre, petto, una gamba, eccetera, e poi si tira e si rilascia l’elastico).

Molto buona la soluzione di avvolgere l’elastico intero ai piedi della sissy, opportunamente esposta e legata, tendere e rilasciarli in modo che schiocchino giusto sulla parte centrale della pianta.

II.15. Paddle e “cane”

Il primo, spesso sostituibile con una semplice racchetta da ping pong, è impagabile per le natiche e le ovaie, sia a pecorina che a candela.

Il secondo è tremendo e i suoi colpi sono fra i più temuti da una sissy. Cinque colpi di canna alle ovaie possono rappresentare una punizione estrema per una povera sissy da punire.

All’immobilità assoluta, richiesta per la maggior parte delle punizioni, nel caso della canna (o cane), si sostituisce il saltellamento. Esso consiste nella possibilità che la sissy, per scaricare un po’ la tensione emotiva ed il dolore atroce dei colpi di canna (specie sulle chiappe, le cosce, le ovaie o il clitoride), possa saltellare leggermente sui piedi senza tuttavia muoversi dal posto dove deve restare.

Qualche Dominante sostituisce i paddles con cucchiaie di legno da cucina. Soluzione un po’ sempliciotta ma in alcuni casi (colpi alle ovaie) addirittura preferibili.

Anche le semplici spazzole, o meglio la loro parte rigida e non le setole, sono utilizzabili come paddles di semplice utilizzo. Anche le scarpe e in genere qualsiasi manufatto rigido possono sostituire il vero paddle ma sottolineiamo che a volte anche l’uso di uno strumento specifico e non tratto dalla quotidianità aumenta la sensazione di sottomissione nella sissy.

II.16. Frusta, paddle e “cane” nella mummificazione

Si avvolge la sissy con carta plastica lasciandole scoperte solo narici e clitoride e in piedi la si frusta adeguatamente.

È un bondage molto forte, anche psicologicamente, perché non permette il minimo movimento e lo sfogo muscolare del dolore. Occorre soltanto prestare attenzione all’eccessivo accaldamento della sissy che quando le si toglie il bondage, sudatissima e accaldata, potrebbe prendere freddo.

Per questo si preferisce in genere lo scotch per pacchi con cui legare strettamente la sissy senza peraltro ricoprirle tutta la pelle.

Nella sissy mummificata si lasciano zone scoperte: tipicamente i genitali, le natiche, il naso per respirare, i capezzoli.

La sissy viene riempita con clistere e dildo anale gonfiato al massimo, le si mettono mollette di metallo seghettato ai capezzoli, la cordicella genitale, le si frustano o strizzano le ovaie. Il frustino si usa dappertutto, come la candela (che può forare la plastica con scenografici effetti visivi e sensoriali per la sissy.

II.17. Le pinzette

Le pinzette per le ciglia sono impiegate per strappare i peli pubici, clitoridei, ovarici e vaginali della sissy mal depilata.

Vanno strappati con lentezza uno alla volta, baciando la sissy. Se la sissy associa il piacere del bacio del Dominante con lo strappo dei peli pubici o vaginali, sarà una sissy sempre gratificata.

Alcune sissies sono letteralmente terrorizzate dalla semplice vista di una pinzetta nelle mani di un Dominante, specie se in stato di bondage serio. Tale terrore è associato al richiamo di ferro chirurgico da tortura estrema e potenzialmente “castrante” delle pinzette metalliche.

Il Dominante sa sfruttare tale sensazione emotiva della sissy a proprio vantaggio.

Il Dominante gioca spesso con la pinzetta sui capezzoli della sissy per terrorizzarla o darle sensazioni dolorose molto acute o per farla restare assolutamente immobile.

II.18. Le posizioni scomode

Si impongono alla sissy disordinata.

Come restare mezz’ora in piedi sulle punte dei piedi, o piegata o accovacciata su un solo piede o in piedi su un solo piede.

Il cedimento comporta la ripetizione immediata della punizione che quindi può durare molto tempo.

Anche far restare la sissy nuda leggermente piegata sulle ginocchia per almeno venti minuti con le braccia aperte, magari su cui poggiano due vassoi ciascuno con dei libri come peso.

Più semplice la posizione in piedi con le braccia in fuori che reggono due o tre libri ciascuna per almeno venti minuti. Sembra un esercizio stupido ma è molto impegnativo perché dopo poco i muscoli immobili e sottoposti a tensione cominciano a tremare e lo sforzo diventa molto serio.

Durante l’esercizio evidentemente la sissy può essere oggetto di palpazioni o punizioni di vario tipo (tipicamente: frustino, cera, elastico sottile, stelline di Natale, aghi). Si può anche masturbare la sissy appena comincia a non farcela più per aumentare il suo disagio e diminuirne la resistenza muscolare.

Evidentemente appena la sissy cede, la punizione ricomincia daccapo con una punizione come una strizzata ovarica seria, venti colpi di paddle alle ovaie, ceratura della vagina tenuta spalancata.

La sissy deve sapere che la punizione verrà ripetuta se la seconda volta che esegue l’esercizio cede nuovamente.

II.19. Il solletico

Alcune sissies soffrono il solletico e allora è giusto approfittarne e legandole nude a un tavolo, sottoporle a lunghe sessioni di solletico.

La pianta dei piedi, i fianchi, le ascelle, sono i punti tipici da sollecitare. Con l mani o con punte. Ottime le piume ma anche gli stuzzicadenti che alla bisogna possono anche pungere.

La punizione del solletico ben si accoppia al clistere perché ridere allenta la muscolatura e rilascia lo sfintere.

Buona la punizione della sissy nuda legata con le mani dietro la schiena, nella vasca da bagno tappata, con un clistere di tre litri e solleticata … se perde qualcosa ci naviga poi dentro.

Il solletico, per una sissy che lo soffre, rappresenta una punizione per niente affatto leggera, specie se di lunga durata e il Dominante deve fare attenzione a controllare la sopportazione della sissy.

II.20. I pizzicotti, gli schiaffi e gli sputi

Devono essere previsti nei contratti.

I pizzicotti sono dolorosi specie sui capezzoli, clitoride e ovaie, gli schiaffi sono pericolosi se al volto, gli sputi sono umilianti ma non punitivi.

Gli sputi in bocca fanno parte degli sputi. Far colare saliva nella bocca aperta della sissy è un tipo di sputo amato dalle Dominanti femmine che include una forte valenza umiliante, specie se condotta davanti a terzi.

Sputare o riversare lentamente nella bocca aperta della sissy cibo masticato a lungo è pratica relativamente poco diffusa ma molto efficace da un punto di vista delle umiliazioni pubbliche perché priva la sissy di qualsiasi dignità davanti alle persone che assistono a tale sua subordinazione.

II.21. Il lavoro domestico e i lavori pesanti

La sissy fa i lavori domestici a perfezione e deve essere addestrata per lungo tempo a questa attività.

Deve abituarsi a farli vestita in maniera sexy e provocante o addirittura nuda, in modo che il Dominante possa palparla durante gli stessi.

La sissy deve cioè abituarsi a fare tali lavori in situazioni sessualmente coinvolgenti, in modo che alla fine assocerà tali lavori alla sua condizione sessualmente sottoposta e femminile. Classica la situazione in cui la sissy lava i piatti e il Dominante la scopa da dietro o le frusta le natiche.

I lavori pesanti sono importanti perché aumentano lo stato di soggezione fisica della sissy. Farle spostare mobili, sollevare casse, portare pesi per lunghi periodi, specie se in abiti provocanti, è una prova importante per giudicare la sua femminilità nei movimenti più difficili.

È facile essere femminili da ferme su una poltrona o sculettando con una sigaretta in mano, molto più difficile restare femminili portando trenta chili di acqua in due taniche da 15 chili l’una …

Le mistress compagne della sissy fanno praticare regolarmente i lavori di casa alle sissies, trattandole come serve e spesso lasciandole in casa vestite da serve. In genere l’abbigliamento consiste in calze nere autoaderenti, pantofoline rosa, un vestitino aperto davanti con bottoni, ben sopra il ginocchio, tale che quando la sissy si china in avanti si mostri completamente culo, vagina e clitoride.

Durante i lavori pesanti per aumentare la difficoltà della sissy il Dominante può efficacemente utilizzare il frustino su di lei.

II.22. Dormire a terra

Qualche notte non fredda, quindi preferibilmente d’estate, la sissy nuda si accovaccia i piedi del letto, magari con la padrona che scopa il suo stallone, e giace a terra.

II.23. L’immobilità durante le punizioni

L’immobilità, pretesa durante tutte le punizioni, è di per sé una punizione.

A pecorina, si scrive sulla pianta dei piedi della sissy con una matita dalla punta sottile. La sissy deve indovinare cosa si scrive nella più totale immobilità. Se si muove, si ricomincia daccapo.

Il tempo di immobilità diventa il parametro che guida la punizione e ne determina la severità.

Tre minuti di immobilità sulla punta dei piedi sono facili ma venti minuti nella stessa posizione sono al limite della sopportazione umana.

II.24. Aghi e spilli

Opportunamente disinfettati, aghi e spilli sono temibili strumenti di punizione.

Infilzare un ago nella carne laddove non ci sono parti delicate o pericolose (organi interni assolutamente assenti) può rappresentare una punizione tremenda e temutissima.

Va fatta da chi è esperto di tale tecnica comunque dopo attenta disinfezione della pelle su cui si infilerà l’ago o lo spillo, anche loro accuratamente disinfettati.

Inutile sottolineare che tali strumenti vanno infilati soltanto dove non ci sono organi ma solo dove è presente soltanto massa muscolare. Le parti tipiche per infilare aghi (in genere sterili di siringa sterile e nuova) sono le natiche e i seni attorno al capezzolo, gli avambracci, cosce e polpacci, anche piedi, facendo ovviamente attenzione alla profondità dell’intervento.

II.25. Fuoco e ghiaccio

Mentre il ghiaccio è una punizione comune (tipico il ghiacciolo nella vagina), il fuoco crea problemi per le ustioni che provoca.

Ma una fiamma avvicinata alle parti sensibili, senza bruciare, può essere molto temibile e spaventare molto la sissy. Tipicamente si usa una candela che si avvicina non troppo alla sissy legata.

Tuttavia occorre prestare attenzione anche con il ghiaccio. Infatti se esso è troppo freddo può attaccarsi alla pelle e creare problemi di sicurezza per eventuali lacerazioni a strappo quando si cerca di staccarlo. Occorre in questi casi riscaldare il ghiaccio bagnandolo con acqua tiepida o meglio ancora con olio.

L’uso della sigaretta per bruciacchiare la pelle della sissy non è una punizione, ma una tortura e sarà illustrata nella parte relativa a tali pratiche. Non essendo una punizione, non fa parte dell’addestramento tipico di una sissy.

II.26. La punizione attesa e quella inattesa

La punizione attesa vale molto di più di quella inattesa o improvvisa, come sa qualsiasi Dominante perché stimola l’autoeccitazione mentale della sissy che si immagina come sarà la punizione che sta per ricevere. Ma anche la punizione inattesa crea difficoltà ad essere accettata e può creare uno stato di forte emotività.

Se una sissy si aspetta dieci frustate e si trova a dover subire tre litri d’acqua da bere senza poter fare pipì per sei ore, prima si sorprende, poi passa a chiedere di essere frustata, cosa che le si concede senza tuttavia darle il permesso di fare pipì.

Sorprendere le sissies fa parte dei doveri di un buon Dominante.

II.27. La punizione estrema

Presente in molti contratti, con due o tre forme concordate, consiste in una forma durissima di punizione ed ogni sissy, per sua storia personale o limiti o sensibilità psicologica o al dolore, ha le sue punizioni estreme.

Si impartiscono pochissime volte nell’addestramento e questo per preparare la sissy ad eventuali Dominanti che le richiedessero e comunque per abituarla a saper gestire la situazione semmai dovesse trovarsi in tale situazione.

II.28. La punizione sul tavolo

Il tavolo è uno strumento tipico di punizione perché espone la sissy alla giusta altezza per il Dominante, è scomodo perché duro, ha quattro gambe cui legare facilmente la sissy.

Legata nuda su un tavolo, a croce o a pecorina, tenuta legata per gli alluci per esempio, tiene la sissy in una situazione da cui non può sfuggire né può tenere sotto controllo la situazione e le punizioni che stanno per impartirle.

Anche l’impalatura con dildo enorme le si chiede in genere nuda su un tavolo, davanti a estranei.

La sissy è bene che associ il tavolo alla punizione sessuale e al dolore importante.

Sul tavolo le si danno i colpi alle ovaie, tenendola con le gambe rannicchiate sul petto, legata, stringendo le ovaie con le mani (strizzatura) o colpendole con adatto paddle, elastico o frustino.

Stesa sulla schiena a gambe sollevate su un tavolo, la sissy espone i genitali e la vagina per un accoppiamento facile da parte del Dominante.

Nella stessa posizione, ma con la testa reclinata in basso appena oltre il limite del tavolo, si presta molto bene a eseguire fellatio spinte con ingoio totale. Questa posizione richiede addestramento specifico per evitare la sensazione forte di soffocamento che le principianti soffrono assai.

II.29. L’autopunizione

La sissy sa che deve autopunirsi per tenersi in allenamento ed escogitare sempre nuove soluzioni.

È importante che non si leghi mai da sola per evitare rischi.

Tipico il portare sassolini nelle scarpe, dildi gonfiabili o cunei in vagina, esercizi con mancanza di respiro assolutamente auto controllabili, mollette, dildi gonfiabili, clisteri punitivi (oltre il litro e mezzo).

Ogni sissy deve sapersi inventare almeno venti autopunizioni nuove ogni tre o quattro mesi.

Anche bere due litri d’acqua minerale, non bere o non mangiare, trattenere urine o feci, fare sport in condizioni pesanti, a condizione di avere un fisico adatto e un buon allenamento che non comporti rischi per la salute, sono sistemi di auto punizione.

II.30. La punizione ad altra sissy

Può capitare che una sissy debba punire un’altra sorellina.

Il fatto di sapere cosa significhi la punizione aiuta molto.

In genere le sissies sono paurose nel punire e molto attente e delicate. Anche perché sanno che dopo aver punito la sorellina, quest’ultima sarà chiamata a punire lei stessa con le stesse modalità.

Possono così instaurarsi fra sissies competizioni apprezzabilissime dai Dominanti ed utili alla loro educazione. Il Dominante deve facilitare l’innamoramento di due sissies ma sempre nell’ambito del rapporto di sudditanza e sottomissione a lui/lei Dominante.

III Tortura

Introduzione alla Tortura (T)

La tortura è la punizione fisica estrema, in genere impartita alla sissy non come atto addestrativo come la punizione, ma come atto di espiazione di una colpa.

La sissy deve sapere che dopo la tortura la sua colpa è annullata e che quindi per annullare una colpa è necessario l’atto di tortura.

Difficilmente la tortura ha carattere piacevole e sessualmente eccitante come può avere la punizione anche se il ricordo della tortura subita ha spesso queste caratteristiche.

Spesso la tortura si differenzia dalla punizione anche per il segno che essa mantiene sul corpo della sissy. Una sigaretta spenta sulla pelle provoca una ferita: è tortura. La cera calda non provoca ustione e ferita ed è punizione. Ma almeno una volta la sissy deve provare la tortura della sigaretta, magari non sulla vagina, tortura estrema, ma almeno sulla pianta di una mano o su una coscia. Per capire come sa resistere a tale dolore.

III.1. La tortura sessuale

È definita tortura sessuale la tortura che coinvolge parti anatomiche sessuali: ovaie, clitoride, lingua, vagina, capezzoli ovvero la tortura che viene effettuata durante gli atti sessuali (orali o genitali).

La tortura non deve apportare modificazioni irreversibili alla sissy ma può apportare modificazioni temporanee (massimo di una settimana).

III.2. La tortura e il piacere

La sissy assuefatta alla punizione può richiedere la tortura come atto punitivo significativo.

Per alcune sissies, e stante il fatto che il dolore della punizione soffre del problema dell’assuefazione, la tortura con il tempo diventa il sostituto della punizione. Ma si ricorda che sono due cose che andrebbero sempre distinte. Con la tortura la sissy espia una colpa, con la punizione viene addestrata.

III.3. La paura e il terrore

Fa parte integrante della tortura il sapere che sta per arrivare.

Una telefonata: “oggi tortura” e la sissy sarà già in fortissima apprensione.

Chiederà lumi, spiegazioni, anticipazioni, elencherà limiti e cercherà di richiamare il contratto. L’attesa aumenta il terrore.

Così come legare strettamente la sissy e imbavagliarla prima di torturarla senza dirle come sarà torturata, significa aumentare di molto la sua paura e il suo stato di sottomissione.

Similmente si può portare la sissy a un livello di terrore molto alto se la si lascia legata mentre si preparano gli strumenti di tortura, anche strumenti che non saranno usati, come coltelli affilatissimi, aghi, siringhe, tenaglie affilate.

III.4. Safeword e limiti assoluti

Nei contratti deve essere riportata la parola d’ordine che se pronunciata costringe immediatamente il Dominante ad interrompere ogni attività.

Si tratta di parole corte, veloci da pronunciare, facili da ricordare. Tipo “busso” o altro

Qualche Dominante invece usa parole difficili da pronunciare e da ricordare, per aumentare lo stato di estrema difficoltà della sissy: per esempio: “trallagheritturetteroandandodietroeavantitrullipperissimo”.

Poi in genere c’è la clausola di ricopertura, che recita che una volta pronunciata la safeword, la sissy non può più appartenere al Dominante in questione e che ogni loro rapporto si interrompe per sempre.

Questa condizione ne limita fortemente l’uso e priva di fatto la sissy della possibilità di interrompere con la safeword pratiche poco sopportabili.

Comunque si raccomanda di non sottoporre mai a tortura la sissy che non conosce la safeword e il suo uso.

III.5. Limiti relativi e limiti temporanei

La salute, la sicurezza fisica, l’immagine sociale sono limiti assoluti.

Limiti relativi vengono concordati fra le parti e devono essere superati con il tempo.

In genere le sissies giovani e carine possono permettersi molti limiti, almeno in partenza: al crescere dell’età e al peggioramento dell’aspetto, i limiti relativi calano fino a poter scomparire del tutto.

I limiti relativi sono tutti temporanei ovvero con il tempo devono cadere. Sarà il Dominante che nell’addestramento, decide i tempi di decadenza dei limiti.

III.6. L’auto tortura

Una volta sottoposta a una tortura, la sissy ripeterà da sola la stessa tortura con un esercizio di auto tortura per diventare esperta di tale pratica.

Questo rafforzerà il suo carattere.

Sarà la sissy a decidere quando ripetere la pratica ma certamente non oltre un mese dopo che le è stata praticata dal Dominante.

III.7. Superamento delle sensazioni dolorose

La sissy deve essere abituata con l’esercizio a controllare il dolore.

Molta parte del dolore è dovuta all’attesa e all’esasperazione psicologica della paura e del terrore.

L’esercizio aiuta molto a resistere al dolore.

III.8. Esasperazione delle sensazioni dolorose

Il Dominante deve conoscere molto bene le tecniche che aumentano le sensazioni dolorose.

Tipicamente lo sfregamento della pelle la sensibilizza, cosicché una preventiva strofinata della pelle aumenta il dolore alla punizione o tortura successiva. Per questo prima di frustare si sculaccia e prima di sculacciare forte si sculaccia a lungo piano.

Anche il freddo e il caldo, rapidamente associati e alternati, incrementano il dolore tattile.

Un capezzolo strofinato, spazzolato, titillato, ghiacciato e scaldato, poi sarà molto più sensibile alla frusta.

Ottime le spazzole, di materiale plastico o di ferro, per sensibilizzare la pelle di una sissy ai successivi trattamenti punitivi. Una spazzola per cani, dotata di setole dure da una parte e di setole ricurve di metallo dall’altra, è ottima.

III.9. Il tempo e la sensazione del tempo durante la tortura

La durata del dolore è dolore puro.

La tortura è lenta e la lentezza aumenta il terrore della sissy in genere impedita di fuggire con corde o altri sistemi.

Non possono esistere torture rapide per questo motivo.

Durante la tortura, per la sissy il tempo rallenta e il Dominante deve saperlo per dominare anche questo fondamentale aspetto emotivo.

III.10. Fuoco e scintille

Le stelline di Natale, quei piccoli giochi pirotecnici usati a capodanno, sono ottimi come sistema di tortura genitale.

Avvicinati alla pelle nuda di una sissy opportunamente legata, le scintille danno puntutine improvvise e acuminatissime che dolgono come e più di frustate.

Non si lasciano segni e anche l’impressione generale è molto intensa.

Avvicinare migliaia di scintilline roventi ai genitali, alla vagina spalancata, ai capezzoli, ai fianchi, rappresenta una raffinatissima tortura per una sissy alle prime armi.

Attenzione a non toccarla mai con il ferro dell’attrezzo, che diventa rovente.

Il fuoco è strumento di tortura e in genere si usa una candela accesa che si avvicina alla pelle della sissy.

Fare molta attenzione perché le ustioni sono pratiche non permesse e pericolose per la salute.

Si può usare con moderazione a scopo intimidatorio e psicologico.

III.11. Le ovaie nella tortura

Le ovaie sono uno dei punti più sensibili della sissy e per questo sono uno dei punti preferiti in ambito punizione e tortura.

Quando le ovaie sono legate strettamente, la loro sensibilità aumenta e la risposta alle punizioni e alle torture cresce di molto.

Strizzare, pizzicare, premere, elasticare, frustare, colpire con il paddle, cerare, spillare, pinzettare, molettare, solleticare, premere, schiccherare, scaldare per immersione in acqua tiepida o calda, gelare con neve o ghiaccio sono le tecniche di punizione e tortura più frequenti sulle ovaie di una sissy.

La tortura ovviamente è una punizione di alto grado anche emotivo e quella alle ovaie, pur tipica, è una delle torture da una parte più desiderate dalle sissies e dall’altra una delle più estreme.

La tortura alle ovaie è estremamente dolorosa e la sissy può svenire.

I colpi alle ovaie, in genere dal basso in alto, in genere con ovaie legate strettamente, con un numero preciso di colpi, che può crescere se la sissy si muove o si lamenta troppo, è la tipica tortura con cui la sissy espia le proprie colpe gravi.

Essendo le ovaie il simbolo della residua mascolinità, punire le ovaie è una ulteriore e continua rottura dell’equilibrio mascolino della sissy e significa sottomissione piena al Dominante.

La tortura delle ovaie invece assume un significato più sottile, come quello di umiliare con tale tortura ogni residuato mascolino che deve essere avvertito come una colpa inestinguibile, originaria, il peccato originale della sissy, che tuttavia merita una continua e severissima punizione (tortura).

La sissy in genere, per aumentare la parte psicologica della pena, deve essere avvertita con largo anticipo che in una tale sessione sarà sottoposta a tortura delle ovaie.

III.12. La tortura dei piedi e delle zone erogene

I piedi come i genitali si prestano bene a essere oggetto di tortura sessuale. Soprattutto fra le dita dei piedi la pelle è molto sensibile al dolore, al freddo e al caldo, al solletico e alle punture di spilli.

La sissy deve essere legata prima di essere torturata alla pianta dei piedi con frustino o canna.

Anche l’utilizzo di sassolini non arrotondati da portare nelle scarpe durante lunghe passeggiate rientra tecnicamente nella tortura dei piedi.

La tortura dei genitali è molto temuta dalle sissies perché si tratta di zone molto sensibili al dolore.

Spesso la tortura altro non è che la punizione ripetuta molte volte.

Se un colpo di canna al clitoride è una dura punizione, sapere di dover subire 50 colpi in dieci minuti diventa una tortura.

In genere la tortura dei genitali avviene nel seguente modo: si sceglie la parte precisa del genitale (ovaie o clitoride o vagina) e si inizia la tortura che per definizione deve essere lenta.

Per esempio si cera ripetutamente togliendo ogni tanto la cera secca la vagina. Dopo una mezz’ora si passa ad altra parte erogena, per esempio la cappella scappellata del clitoride e si esegue la stessa tortura, in modo che la sissy sappia già dalla prima goccia di cera che ne subirà moltissime. E così via per le restanti zone erogene genitali.

La tortura dei genitali può occupare anche una intera sessione ed è in genere l’espiazione di una colpa gravissima della sissy, come un tradimento o una menzogna grave su fatti sessuali.

La sissy non può essere torturata ai genitali o alle ovaie per due sessioni di seguito e fra le torture di questo tipo deve intercorrere almeno un paio di settimane.


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