Ai Suoi piedi
Stare ai Suoi piedi, prostrarsi a Lui…uno dei più bei gesti che, da schiava, posso immaginare. Un gesto che indica sottomissione e fiducia totale, contiene tutta la dedizione, l’adorazione, la devozione che si può pensare ed esprimere. Non a tutti piace la parola devozione rivolta ad un padrone, per me invece spesso descrive molto bene quello che sento dentro.
La sottomissione è, secondo me, una cosa strana, si dipana per strani meccanismi…può sembrare che non ci sia e poi viene fuori di colpo, all’improvviso. E’ come se fosse un posticino riservato all’interno del cuore e della testa solo per quella persona. Tutti i giorni sono una persona autonoma, responsabile, ci sono le cose da fare a casa, in famiglia, al lavoro…eppure basta una parola sola per ricordare qual è il mio posto, l’unico che desidero. Lo si capisce da tante cose, da come lo ascolto, da come gli parlo, da come gli do retta nei consigli e nelle cose che mi dice, da come faccio quello che mi chiede, da come lo guardo…
Non è facile spiegare cosa si prova quando si sente il cuore pendere dalle Sue labbra, sembra una stretta allo stomaco, quando lo guardo con quella placida fiducia di chi non solo sa che non corre alcun pericolo, ma sa che ogni cosa è pensata per il suo bene. Prostrarsi è il gesto più alto perché accomuna la servitù, il proprio essere solo a Sua disposizione, alla Sua protezione e al bisogno della Sua cura: il porto sicuro di ogni sottomessa.
A volte, anche nei momenti bui che possono capitare, basterebbe ricordarsi qual è il luogo in cui più mi sento al sicuro, semplicemente perché è la mia vita.
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