Cerimonia della Rosa

Pubblicato da Orizzonti Sconosciuti il

Premessa

La Cerimonia della Rosa è la rappresentazione simbolica dell’impegno eterno assunto tra un Padrone e la sua schiava.

Questa Cerimonia, che fa parte dei rituali di collaring, viene svolta sempre con una certa solennità perché, durante la celebrazione, il Dominante appone alla sua slave l’ultimo dei collari: il Collare di Appartenenza.

Questo collare implica, fra i partner, lo stesso livello di impegno e di profondi sentimenti al pari di una fede nunziale quindi, la Cerimonia stessa, può essere paragonata ad una sorta di vero matrimonio ma svolto in ambito BDSM, infatti, tra l’altro, essa è anche detta Matrimonio della Rosa.

Conseguentemente, la Cerimonia, dovrebbe essere sempre vista come un atto molto importante e per nulla superficiale, soprattutto in considerazione che il Dominante, apponendo alla sua slave il Collare di Appartenenza, s’impegna per sempre a prendersi cura di lei e se ne assume la completa responsabilità, mentre la schiava, accettandolo, gli offre la sua più completa sottomissione donandogli cuore anima e corpo.

Ogni coppia, quando si appresta ad organizzare questa Cerimonia, per renderla ancor più unica e speciale, tende spesso a personalizzarla apportando lievi modifiche.

Qualche giorno fa, noi di OrizzontiSconosciuti.it, abbiamo avuto l’onore di partecipare a questa commovente Cerimonia organizzata da una coppia di amici. Anche loro, come molti, hanno voluto apportare delle modifiche per adeguarla al sentire dei loro cuori e del loro essere se stessi. Inoltre, ispirati dai protocolli  inglesi dei rituali di collaring, hanno voluto inserire anche lo svolgimento di una prova di sottomissione , .

Hanno poi preferito che il Celebrante, loro carissimo amico, illustrasse ai presenti, passo dopo passo, tutti i rituali della Cerimonia spiegandone simbolismi e significati.

Quello che andrete adesso a leggere è il rito completo della loro Cerimonia delle Rose svoltasi pochi giorni fa, con la quale si sono reciprocamente Donati l’uno all’altra per sempre.

Lo pubblichiamo in esclusiva, e per gentile loro concessione, con l’augurio che possa essere d’ispirazione per altre coppie che, come loro, decidano di celebrarla e viverla con la stessa intensità.

Nella descrizione che seguirà abbiamo omesso solo delle piccole cose, che riteniamo debbano restare nel loro privato, anche perché, ognuno di voi, le vorrà poi vivere, se ispirato da questo meraviglioso rito,  secondo la propria passione e modo di essere.

Introduzione e spiegazione della Cerimonia

La schiava, vestita con una semplice tunica, è presente nella sala ma resta in disparte e in silenzio: nessuno le rivolgerà la parola sino al termine della Cerimonia.

Il Celebrante, verificata l’eventuale presenza di invitati, dichiarerà l’inizio della Cerimonia dicendo:

La Cerimonia che stiamo per svolgere è detta Cerimonia o Matrimonio delle Rose e unirà insieme, per tutta la loro vita, la coppia che oggi qui si appresta a celebrarla come rappresentazione simbolica del loro reciproco eterno impegno e amore: sancirà un’unione di anime più che di corpi.
L’uomo, il Padrone, offre la propria protezione e la propria vita per difendere la sua donna, la prescelta; questa gli si offre con totale devozione, donando tutta sé stessa a colui che, consapevolmente, ha scelto di seguire per la vita.
È un’unione che va al di là di un semplice rapporto fisico o mentale di sottomissione, un impegno che non potrebbe esistere se non si fosse donato il cuore prima che il corpo, ciò presuppone totale e incondizionata fiducia reciproca.
Potrebbe il Padrone guidare e difendere la propria protetta se non fosse sicuro della sua completa devozione?
Potrebbe lei affidare la sua stessa vita nelle mani del Padrone se non avesse cieca fiducia in Lui?
Tale fiducia, tale abnegazione, non possono scaturire da semplici atti di volontà, da contratti più o meno seri, peggio ancora da veri e propri plagi mentali: l’Appartenenza è biunivoca, un’unione di menti, di cuori ma, soprattutto, di anime.
È uno scambio di sentimenti forti e totalizzanti, che, nel sentire comune, viene chiamato Amore!

Dopo un attimo di silenzio proseguirà dicendo:

Per poter svolgere questa Cerimonia serviranno:

  • 2 rose con le spine sul gambo: 1 bianca appena dischiusa e 1 rossa quasi completamente aperta;
  • 1 catena di circa 3 metri;
  • 2 candele;
  • 1 vaso;
  • 1 contenitore;
  • 1 collare.

Ogni cosa usata, ogni gesto fatto, ogni parola detta, rappresenterà e simboleggerà l’impegno assunto oggi dalla coppia.

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Donazione e Accettazione

Il Celebrante inviterà la schiava ad avvicinarsi al Padrone:

“Che la donna si avvicini all’uomo.”

Una volta che la schiava sarà vicino al Padrone, il Celebrante spiegherà agli invitati cosa sta per accadere dicendo:

Sapete cos’è una coppia B.D.S.M.?

È una coppia come tutte le altre, ossia due persone che desiderano stare insieme più di ogni altra cosa al mondo e che assumono, rispettivamente, il ruolo di Padrone e schiava.

L’apice del rapporto si ottiene quando la parte Dominante, il Padrone, e quella sottomessa, la schiava, arrivano a fondersi perfettamente tra loro mentalmente, passionalmente, fisicamente ma soprattutto sentimentalmente: fusione di anime e corpi.

Il Padrone, accettando tale dono, sa che assumerà una grande responsabilità: dovrà prendersene totalmente cura e proteggerla a tutti i costi, amarla, farla sentire soddisfatta, appagata e realizzata sia come donna, nella sua quotidianità, che come schiava ,nel rapporto di coppia.

Tra il Padrone e la schiava si verrà a creare quindi un legame di reciproca e totale Appartenenza e oggi, con questa Cerimonia, affermeremo il loro libero desiderio di Appartenersi reciprocamente per sempre; celebreremo l’amore allo stato puro, il reciproco desiderio di stare insieme per tutta la vita, oltre che la completa Accettazione dell’altro, ove, entrambi, saranno liberi di essere sé stessi, sempre!

Il Celebrante rivolgendosi alla schiava gli chiederà:

“Qual è il tuo nome di nascita?”

Lei risponderà pronunciandolo:

“[Nome della donna]”

Dopodiché porrà le seguenti domande:

“[Nome della donna] desideri con tutta te stessa di non voler più avere alcun controllo su di te, sul tuo corpo e sulla tua mente delegando questa autorità al Padrone che ti possiederà?”

“Si lo desidero”

“Rinunci pertanto alla tua volontà desiderosa di trasferire ogni potere e autorità su di Lui?”

“Si rinuncio”

“Desideri quindi, libera da ogni condizionamento e nel pieno possesso delle tue facoltà, senza alcuna costrizione, dichiarare e testimoniare il tuo consenso e la tua volontà di Donarti ed Appartenere completamente a Lui accettando di sottometterti ad ogni Suo volere e desiderio?

“Si lo accetto”

“Dichiari e testimoni il tuo consenso e la tua volontà di Donarti completamente in maniera incondizionata e voler Appartenere a [Nome del Dominante] il quale, al termine di questa Cerimonia, diverrà il Padrone che ti possiederà per sempre e che potrà gestire te stessa e ogni cosa che ti riguarda come meglio crede?”

“Si lo dichiaro”

Il Celebrante chiederà al Padrone:

“Ritieni tu [Nome del Dominante] degna di te questa donna?”

“Si”

“Accetti quindi di possederla e di assumere l’impegno a prendertene cura, accudirla, proteggerla, educarla e amarla come merita?”

“Si”

“Ti impegnerai quindi ad educarla affinché sia idonea a stare al Tuo fianco, al Tuo cospetto e al Tuo servizio, provvedendo anche alla sua formazione nei modi da te ritenuti più opportuni, fornendole sempre le spiegazioni necessarie affinché essa sia sempre felice di Appartenerti?”

“Si”

“Dopo aver ascoltato il suo desiderio di Donarsi completamente e totalmente a te, vuoi tu Accettarla come tua devota schiava e divenirne così il Padrone?”

Il Padrone risponderà:

“Si, lo voglio. Io sono il suo Padrone”.

La schiava si inginocchierà dinanzi a Lui e risponderà:

“Tu sei il Padrone”.

Prova

Il Celebrante, rivolgendosi alla schiava, dopo averla fatta alzare e indietreggiare, gli chiederà:

“[Nome della donna] sei disposta a dimostrare al Padrone e ai presenti il tuo desiderio e la tua volontà di Donarti completamente a Lui accettando di sottoporti ad una prova?”

La schiava dichiarerà la sua volontà:

“Si”

Il Celebrante rivolgendosi al Padrone:

“[Nome del Dominante] acconsenti che [Nome della donna] si sottoponga a tale prova?”

Il Padrone risponderà:

“Si”

Il Celebrante rivolgendosi alla schiava dirà:

“[Nome della donna] dimostra a tutti il tuo amore, la tua sottomissione e l’adorazione che provi per Lui.”

La schiava si sottoporrà alla prova decisa dal Padrone.

Imposizione nome

Al termine della prova, il Celebrante chiederà al Padrone:

“Che nome vuoi dare alla Tua schiava?”

Il Padrone chiederà alla schiava:

“Qual è il tuo nome?”

Lei, inginocchiandosi, risponderà:

“Qualsiasi nome Tu desideri”.

Il Padrone, imporrà il nome alla sua schiava dicendo:

“Tu sei [nome della schiava] …”  spiegando le ragioni della sua scelta

Lei risponderà:

“Si Padrone, io sono [nome della schiava]”.

Collarizzazione

Il Celebrante prenderà il nuovo Collare e prima di porgerlo al Padrone dirà:

In passato i collari erano fatti in metallo e , durante la loro produzione, per togliere loro le impurità, venivano riscaldati ed immersi in acqua fredda.

Anche oggi verrà compiuta questa azione, che simboleggerà la rimozione di tutte le impurità dal Collare di Appartenenza.

Tutte le influenze esterne saranno bruciate nel calore del desiderio del Padrone di proteggere e difendere la sua schiava.

Il rinvenimento del metallo, che avveniva durante l’immersione in acqua fredda, rappresenterà il rafforzamento dell’impegno che avrà sempre la coppia quando verrà immersa nelle gelide acque della vita.

Oggi, rappresenteremo questa purificazione, passando il Collare sul fuoco vivo delle candele e facendolo raffreddare mentre verrà imposto alla schiava.

Poi lo porgerà al Padrone, questi, dopo averlo passato velocemente sulla fiamma delle candele, lo metterà al collo della schiava; una volta che il Collare sarà stato saldamente bloccato la schiava dirà:

“Eccomi Padrone pronta a soddisfare ogni Tuo volere”

Promesse

Il Celebrante:

“[nome della schiava] puoi alzarti e avvicinarti a Lui per leggergli le tue Promesse”

Il Padrone l’aiuterà a sollevarsi.

La schiava, leggerà la sua Promessa al Padrone:

“Promessa della schiava”

Il Padrone leggerà la Sua Promessa alla schiava:

“Promessa del Padrone”

Cerimonia della Rosa

Al termine delle Promesse, il Celebrante, prendendo le due rose spiegherà ai presenti:

La rosa bianca, non ancora dischiusa, simboleggia la sottomissione della schiava al Padrone; il colore bianco rappresenta la purezza del suo dono, i petali ancora leggermente chiusi sono chiaro segno di non completa sottomissione, traguardo a cui tendere per una crescita continua, costante, intensa e profonda.

La rosa rossa, quasi completamente aperta, simboleggia la posizione dominante del Padrone; il colore rosso rappresenta la Sua passione, il desiderio di possederla, la ferrea volontà di proteggerla sempre, a tutti i costi, anche versando il proprio sangue se necessario. La quasi piena fioritura simboleggia la presa di coscienza delle responsabilità conseguenti.

 

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Il Celebrante, consegnando la rosa rossa al Padrone e la bianca alla schiava, spiegherà:

Le spine delle rose serviranno per pungere le dita della coppia; pungere il dito della schiava simboleggia il prenderne la verginità, il sangue versato sulla rosa bianca, diverrà il dono che consegnerà al Padrone: consegnando il suo sangue alla rosa consegna totalmente sé stessa al Padrone.

Il Padrone, con la spina della rosa rossa, pungerà il dito della schiava per lasciar cadere due gocce di sangue sulla rosa bianca.

La schiava offrirà al Padrone una spina della sua rosa bianca.

Pungendo il proprio dito, il Padrone esprimerà la volontà di versare il suo sangue per dimostrare la sua sincerità e la volontà di proteggerla e difenderla sempre.

Il Padrone con questa spina si pungerà il suo dito e lascerà cadere sulla rosa bianca due gocce del suo sangue.

Le gocce di sangue, versate da entrambi sulla rosa, rappresentano l’unione dei due sposi: la goccia di sangue di Lui, cadendo su quella di lei, la ricopre e si fonde con essa, andando così a rappresentare la loro unione.

Il Padrone e la schiava uniranno le due dita punte per prendere un reciproco impegno di unione con il sangue.

Premendo insieme, l’una contro l’altra, le ferite create dalle spine, il sangue della coppia si mescola: ora la coppia è fatta della stessa carne e dello stesso sangue.

Entrambi consegneranno la propria rosa al Celebrante il quale, riponendole, prenderà la catena e spiegherà ai presenti il suo significato:

La catena rappresenta i collegamenti di tutti gli eventi che li hanno portati qui oggi: ognuno di questi eventi è intimamente legato all’altro, dalla conoscenza  iniziale ad oggi, il completamento della catena.

Il passaggio di questa catena attraverso la fiamma simboleggerà la purificazione di tutti gli eventi trascorsi e futuri: le negatività cadranno nell’oblio, le felicità resteranno impresse.

La catena avvolta attorno ai corpi simboleggerà il desiderio di voler unire le due anime in un’unica identità.

Questa catena non verrà mai più utilizzata se non per una nuova Cerimonia della Rosa, quale dono di [Nome del Dominante] e [nome della schiava].

Passerà la catena velocemente sulle fiamme delle candele e, aiutato dai testimoni e/o dagli amici della coppia se presenti, l’avvolgerà attorno alla coppia o, se da solo, attorno alle loro mani.

La coppia si dichiarerà il proprio amore mentre sono cinti dalla catena.

Il Celebrante:

“[Nome del Dominante], [nome della schiava] non ti sta offrendo la donna né la schiava né la sua totale sottomissione, oggi ti offre la sua vita: curala come curassi te stesso e sappila proteggere dal mondo intero, custodiscila con estrema attenzione e non dimenticare mai che lei è il bene più prezioso che possiedi.”

Scambio dei doni

Il Celebrante, dopo aver rimosso e riposto la catena in una coperta o altro panno idoneo, riconsegnerà ad ognuno la propria rosa e dirà:

“[Nome del Dominante] e [nome della schiava] scambiatevi ora il vostro primo regalo in qualità di coppia unità per sempre: le vostre rose; facendolo, dichiarerete a tutti di voler donare voi stessi all’altro”

Il Padrone si avvicinerà alla schiava, la stringerà a sé baciandola e le donerà la sua rosa rossa. La schiava contraccambierà donandogli la sua rosa bianca.

“Forse vi sembrerà che non sia cambiato nulla, che tutto sia immutato: avevate in mano una rosa prima e avete in mano una rosa adesso; è quello che accadrà con il vostro matrimonio. Domani non sarà diverso da ieri, eppure oggi, in questo preciso momento, avete ricevuto uno dei doni più belli della vostra vita, che ci auguriamo non dimenticherete mai: il dono dell’amore puro ed eterno.”

Il Celebrante prendendo entrambe le rose, spiegherà ai presenti:

La miscela dei petali simboleggia la fusione della vita; una volta completamente secchi vengono tenuti in un vaso decorativo e, spesso, alla morte di uno dei due, una parte di essi sono posti sul corpo del defunto a simbolo che il legame sancito oggi è un legame che si estenderà oltre la tomba..

e, riponendole nel vaso, continuerà dicendo:

“Questa notte, questo vaso, resterà nella vostra camera da letto, affinché le rose possano contemplare l’eterna unione; al risveglio, mentre condividerete sogni e aspettative, strapperete i petali dalle rose e li li riporrete in una scatola per conservarli per il resto della vita e se possibile, per seppellirli con voi.”

Concludendo la Cerimonia, consegnerà il vaso alla coppia assieme alla catena, dicendo:

“A testimonianza del vostro eterno impegno e amore.”

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