Libertà, parte terza
Lo specchio restituiva l’immagine di una splendida femmina, nemmeno un capello fuori posto, Il Padrone desiderava fosse impeccabile: al lavoro o fuori per una semplice giornata al mare, per lo shopping o per un drink con le amiche di sempre, non mancava mai di prestare attenzione a se stessa. Lei, che aveva sempre odiato il suo corpo, ora si ritrovava ad amarlo, a coccolarlo, a sentirsi… speciale.
Anche se tutti lo avevano notato, nessuno tuttavia aveva osato commentare questa sua trasformazione, a parte l’unica persona che la conosceva meglio di tutte, sua madre. Ma i commenti non potevano essere che positivi, dato che vedeva la figlia prendersi finalmente cura di se stessa con lo stesso amore che lei le riservava quando era piccola.
Donna era inflessibile sul lavoro, dura, diretta; amabile con le amiche ma sempre riservatissima, spesso algida con il resto del mondo. Le prime volte in chat con Lui, colui che poi avrebbe scelto come Padrone, di botto e con rabbia le uscì una frase che ancora ricorda a volte con terrore, altre con estremo amore: mi stai smontando come un lego, te ne rendi conto? La risposta fu serafica: ti rimonterò, ma a modo mio. Lo odiò con tutte le sue forze, se lo avesse avuto davanti lo avrebbe azzannato come una cagna feroce, ma la sera successiva erano di nuovo in quella maledetta chat.
Era passato parecchio tempo da quella prima conversazione, ma ora era una persona nuova, era finalmente… Donna: una femmina, una cagna, un’amante, una bambina, una puttana, era tutto e il contrario di tutto, ma felice come non mai. Le istruzioni erano state chiare e perentorie: puoi togliere il collare solo per la doccia, la cavigliera mai. Quel giorno infatti il regalo era stato doppio: full collar e cavigliera.
Si guardò il piede sinistro, prese con devozione il collare, lo indossò e ripose la chiave nel cassetto al sicuro; mancava un solo ultimo particolare: prese il plug gioiello tra le dita guardandolo con ammirazione, lo bagnò per bene con la saliva immaginando che Lui fosse lì di fronte, lo inserì e fu pronta. La porta si chiuse alle sue spalle, il mondo l’attendeva… impossibile, l’aria non la si attende, l’aria è libera… come Donna.