Libertà, penultimo atto.

Pubblicato da Alberto Avitabile il

Nei tre precedenti articoli, ho volutamente romanzato l’imposizione di un Full collar; forse perché rendeva più scorrevole la lettura o forse perché mi andava così.

Ma anche in forma di racconto la sostanza non cambia, i collari sono un simbolo forte, riconoscibile e da rispettare; rispetto che, purtroppo, ormai viene portato da pochi.

Una slave collarata, di qualsivoglia collare, dovrebbe essere intoccabile, eppure sembra che più forte sia il collare più si faccia a gara a chi riesce a insidiarlo; rimangono solo tristezza e rabbia…

Qualsiasi tipologia di collare rappresenta una specifica relazione: protezione, considerazione, addestramento, appartenenza.

In breve possiamo dire che il primo collare, quello di Protezione, veniva molto usato nelle comunità leather, dalle slave che uscivano da un rapporto non esattamente felice e da chi non voleva impegni; attualmente non viene quasi più usato.

lo si ritrova a volte nei rapporti Mentore/slave, in questo caso chi lo indossa risulta intoccabile, essendo sotto la protezione di un Master conosciuto, rispettato a cui bisognava rivolgersi per poter avvicinare la stessa. Collare molto semplice, senza anello, con le sole iniziali del Master che l’aveva imposto.

Entrando più nello specifico nelle relazioni D/s, troviamo il collare di Considerazione, anche se è la schiava che sceglie il proprio Dominante, è quest’ultimo che si riserva la possibilità di acconsentire o di declinare la richiesta ed impone questo tipo di collare  all’inizio della relazione. In questo modo potrà verificare sul campo se esistono reali possibilità di proseguimento, passando ad un livello successivo. Collare semplice, con anello ma non chiuso.

Facendo un altro passo in avanti possiamo aspirare al collare di Addestramento che è il collare che ritengo più “faticoso” in quanto rappresenta la fase in cui Dominante e slave mettono sul tavolo le loro personalità al fine di fonderle e gettare le basi per un rapporto che, potenzialmente, dovrebbe durare nel tempo. Vengono insegnate le pratiche, i protocolli, la sottomessa apprende appieno il suo ruolo e viene portato a pubblica conoscenza il rapporto. Collare di forma più sofisticata, cuoio, o metallo, con anello e lucchetto la cui chiave è in esclusivo possesso del Dominante.

L’ultimo gradino d questo duro, affascinante e splendido percorso è il Full Collar o Collare di Schiavitù: l’Appartenenza.

Esso è il simbolo di una relazione matura e stabile in cui il Dominante, soddisfatto del percorso della propria slave, decide di sugellare l’unione con questo simbolo rendendola definitiva. Al posto del collare di un tempo, impossibile da rimuovere, oggi si usa un collare con lucchetto, oppure uno dei tanti gioielli che ne emulano le forme. Più potente di una fede nuziale, lega l’anima di due persone l’una all’altra.

Rappresenta un legame da cui si riceve il grande dono di poter essere se stessi, senza filtri e senza giudizi, liberi in una fusione di corpi e anime, dal desiderio più potente alla cura più alta. Come si può definire se non Libertà?

Libertà

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