Libertà

Pubblicato da Alberto Avitabile il

Spesso mi hanno chiesto di definire una slave in chiave BDSM, la risposta è sempre eguale: la libertà di essere schiava; qualcuno mi ha contestato il paradosso.

Superato il primo attimo, un sorrisetto beffardo fa inevitabilmente capolino ripensando a quell’apparente paradosso; chi non conosce appieno le dinamiche di quella che era stata classificata come parafilia, sdoganata poi come sessualità alternativa, conosciuta come BDSM, non potrà mai compiutamente assimilarne i concetti basilari.

Altra contestazione, verte sulla parola slave, schiava, asserendo che la schiavitù non ha casa presso le genti evolute, oltre che essere reato penale: per fortuna!

Mi bastano queste due affermazioni per capire all’istante l’interlocutore del momento.

Una slave è una persona che, scientemente, nel pieno possesso delle sue facoltà psico-fisiche, decide di cedere il controllo di se stessa ad una persona che ha scelto in piena libertà: questo è l’apparente paradosso; appunto, apparente. Nel cedere il controllo ad una terza persona, la slave, delega al Master/Dom che l’accompagna, il suo più intimo essere, quell’intimo che a volte non riesce a mostrare nemmeno a se stessa, quell’intimo che, la persona scelta, con tempo, pazienza e costanza riuscirà a tirare fuori e farlo accettare come… normale.

Questo è il paradosso della libertà nella schiavitù: essere liberi di esprimersi nella certezza che mai sarà giudicata e/o additata; indossando l’icona per definizione del BDSM, un collare, i suoi più reconditi sogni diverranno libertà!

I collari… altra storia, ne parleremo poi.

To be continued…

Categorie: Appartenenza