Protège moi
Stanotte faceva molto freddo. Ho sentito freddo fino a dentro le ossa, fino all’anima.
Difficile arrivare con le sole parole. A volte è maledettamente difficile scaldare, consolare, abbracciare solamente con esse. Ma nella maggior parte dei casi sono tutto quello che abbiamo e tutto quello che ci rimane.
Difficile dire ed esprimere quello che è chiuso all’interno di se stessi. Difficile tirarlo fuori, tutto può essere fonte di incomprensioni e malintesi. E un muro sembra innalzarsi alto e inesorabile. C’è solo una cosa che fa più male del silenzio, ed è quello che diciamo a noi stessi.
Solo parole, sempre parole. Possono pesare come macigni o non contare nulla. Possiamo darci troppo peso o troppo poco, usarle con leggerezza o con troppa parsimonia. Tanto sono così facili da buttare là…
E ci sono certi momenti in cui nulla va bene. E sembra non esserci un modo per valicare quel muro che nel frattempo si è costruito tutto intorno.
“Per quanto una persona voglia starci vicino, c’è un limite oltre il quale non è possibile che vada. E’ il limite del nostro io, è il passo che dobbiamo fare da soli. Quella fatica di tendere la mano per uscire dalla solitudine dei nostri pensieri, della nostra testa. E’ vero che siamo soli perché nessuno può farlo al posto nostro, nessuno. Soli ma mai veramente perché a volte basta solo riuscire ad alzare lo sguardo per vedere chi ci ama”
Che non si è mai spostato.
Protège moi
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