Abuso sessuale
O sexual abuse. È possibile definire l'abuso sessuale come «il coinvolgimento di soggetti immaturi e dipendenti in attività sessuali, soggetti a cui manca la consapevolezza delle proprie azioni nonché la possibilità di scegliere. Rientrano nell’abuso anche le attività sessuali realizzate in violazione dei tabù sociali sui ruoli familiari pur con l’accettazione del minore», Francesco Montecchi (1994), neuropsichiatra infantile.
Questa definizione permette di cogliere come l’abuso sessuale non coincida necessariamente con la penetrazione. L’aspetto centrale dell’abuso sessuale è costituito pertanto dall’impossibilità, per la vittima, di scegliere e/ o comprendere quello che sta accadendo o che viene proposto.
L’abuso si differenzia quindi tra azioni Hands-on, implicanti contatto fisico tra l’autore e la vittima (stupro, incesto, pedofilia) e Hands-off, senza contatti fisico, implicanti produzione/visione di materiale pornografico, esibizionismo, incitamento alla prostituzione e sfruttamento sessuale.
Si è in presenza di un abuso sessuale quando la persona coinvolta nella relazione sessualizzata non è in grado di cogliere il profondo significato di quanto viene effettuato su di lei, oppure le conseguenze reali e durature a cui può portare.
Toccare il bambino, obbligarlo a spogliarsi, costringerlo a toccare l’abusante, sono tutte forme di abuso sessuale, anche in assenza di penetrazione.
Si parla di abuso sessuale anche nei casi in cui la persona non viene mai fisicamente toccata, ma viene esposta alla visione o all’ascolto di vicende a contenuto sessuale non pertinenti all’età o alla relazione con l’abusante.
Nei casi più evidenti e cruenti la persona che subisce un abuso sessuale è posta nell’impossibilità di agire liberamente mentre viene posta all’interno di una relazione sessualizzata, per esempio attraverso minacce o l’impiego della forza fisica.
Per quanto concerne l’abuso sessuale infantile questo generalmente viene compiuto da un adulto che ha una relazione significativa con il bambino/a senza l’impiego della violenza fisica, ma attraverso attività mistificatorie, fintamente ludiche.
Chi abusa sfrutta la relazione affettiva attraverso una comunicazione di tipo sessuale inappropriata e dannosa, plagiando il minore, oppure paralizzandolo con il ricatto.
Tanto più è precoce l’esperienza traumatica dell’abuso sessuale, non contrastato da azioni di tutela e protezione in favore del bambino o bambina, tanto più gravi saranno gli esiti e le conseguenze a breve, medio e lungo termine.
Si parla invece di falso abuso sessuale quando viene denunciato un falso caso di molestia sessuale; in genere si tratta di denunce strumentali attuate per vendetta o mirate all’ottenimento di una posizione di vantaggio in cause legali, in special modo in quelle di separazione o divorzio.
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