Aculei
Gli aculei sono delle punte, spesso di legno o metallo, molto acuminate, impiegate nella disciplina corporale per affliggere, in vario modo, determinate zone corporee per lo più soffici e carnose.
Gli aculei possono essere cilindrici con punta conica (tipo la punta delle matite temperate con un comune temperamatite) oppure a pennino, detti anche a «becco di flauto», (tipo gli aculei cavi di bambù che si ottengono tagliando obliquamente la canna con un coltello affilato).
Anche alcuni robusti stuzzicadenti e certi spini naturali possono venire usati come aculei.
In genere gli aculei non vengono impiegati singolarmente, quanto invece per munire e rendere più tormentosi determinati strumenti quali sgabelli, divaricatori, cosciali, cavalletti, cilizi (abiti o cinte realizzate ad esempio con le setole di cavallo annodate i cui nodi pungono la carne), ecc.
Derivati degli aculei sono:
- La tela aculeata, che è molto adatta per ricoprire selle disciplinari o per confezionare indumenti intimi afflittivi, quali tanga, copripudende, reggiseni etc.
Questo tipo di tela si realizza utilizzando due fogli di tela cerata o adesiva e numerose puntine da disegno; sulla faccia adesiva del primo foglio di tela, si appoggiano le puntine da disegno con la punta all’insù poi, ci si stende sopra il secondo foglio di tela (con la parte adesiva in basso) facendolo perforare dalle punte, che restano così sporgenti ed immobilizzate tra i due fogli. La tela aculeata una volta preparata, può venire ritagliata nella forma voluta.
- Cuscini aculeati, sono oggetti molto efficaci durante i giochi di punizione corporale, si confezionano riempiendo una fodera di tela sottile e a trama larga, con materiale pungente ottenuto da vegetali muniti di stipole, foglie, frutti, ramoscelli aculeati.
I vegetali più temuti dai sub sono, nell’ordine, i ricci di castagna, i cardi, i rami dì pungitopo e di ginepro e le foglie di agrifoglio. Su questi cuscini, oltre alle natiche, si possono far appoggiare il pube, il ventre o il seno della corrigenda, soprattutto quando, in posizione prona o distesa, sta ricevendo una fustigazione sulla parte posteriore denudata.
- Flagelli aculeati. Si ricavano da rami o fronde di specie vegetali pungenti, legati assieme per la base, queste, unite, costituiscono il manico del flagello consentendone l’uso.
Si usano a tale scopo il pungitopo, l’agrifoglio, il ginepro, ma anche le estremità dei rami di talune conifere ed araucarie coltivate nei giardini.
L’applicazione di tali flagelli sulle zone disciplinabili è resa dolorosa più dalle punture e dalle abrasioni provocate dalle parti pungenti dei vegetali che dall’impatto del flagello stesso. L’epidermide così sollecitata, si arrossisce, si gonfia e, nel caso di colpi ripetuti, può anche lacerarsi seriamente.
Quest’attrezzo di correzione è particolarmente indicato per mortificare le sub, preferibilmente depilate, sul ventre o sul seno.