Adescamento
L’adescamento, che letteralmente significa attirare a sé con lusinghe, definisce l’abilità di chi, con atti o parole, sa “catturare” l’interesse e l’attenzione di un altro, insieme alla sua fiducia, con lo scopo ultimo di possederne il corpo e tenere il soggetto, solitamente un minore, in una condizione di sottomissione. L’interesse di chi adesca è quello di esercitare un potere, anche quando l’interesse è sessuale; un potere psicologico fatto di manipolazione e dominio.
L’adescamento è quel processo che porta ad attirare su di sé l’attenzione e la fiducia (di un minore ad es.) per poterlo controllare e al fine di ottenere da lui ciò che si vuole.
Nel campo degli abusi sessuali gli adescatori sono interessati ad ottenere prestazioni sessuali che possono riguardare veri e propri atti sessuali, oppure azioni senza contatto diretto, quali esibizionismo, scambio di foto, voyeurismo, sesso telefonico, oppure ancora utilizzo dell’altro per la produzione di materiale pornografico.
L’adescamento online in danno di minori, noto come “child grooming”, o più semplicemente “grooming” (dall’inglese: prendersi cura), è un fenomeno che consiste nel tentativo, da parte di una persona malintenzionata o di un pedofilo, di avvicinare un bambino o un adolescente per scopi sessuali, conquistandone la fiducia attraverso l’utilizzo della rete Internet, in particolare tramite chat, blog, forum e social networks.
Il reato di adescamento di minorenni, recentemente introdotto nel nostro codice penale, si riferisce al compimento di qualsiasi atto volto a carpire la fiducia di un minore di età inferiore a sedici anni per scopi sessuali, attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante Internet o altre reti o mezzi di comunicazione.
Il reato si configura anche se l’incontro con il minore non avviene: non è necessario, infatti, che l’adescamento vada a buon fine, ma è sufficiente il tentativo, da parte di un adulto, di conquistare la fiducia di un bambino o di un adolescente per fini sessuali.