Agalmatofilia
Attrazione sessuale per le statue (detta anche statuofilia), le bambole, oggetti con figure antropomorfe o manichini e relative fantasie concernenti esseri umani che si atteggiano a modelli immobili, con esclusione dei robots, per i quali si fa riferimento alla tecnofilia.
La pratica può consistere nel compiere l’atto sessuale con l’oggetto (pigmalionismo o galateismo per via della leggenda dell’amore fra lo scultore Pigmalione e la sua statua di Galatea), nel desiderio di partecipare come osservatori agli incontri fra gli oggetti o, ancora, nell’aspirazione a trasformarsi nell’oggetto stesso.
L’agalmatofilia rientra nella classe delle parafilie del controllo mentale (psicocheirofilia) e, le dinamiche sottostanti questo tipo di parafilia, non sono troppo differenti da quelle relative alla necrofilia: il soggetto agalmatofilo trova nell’oggetto antropomorfo un partner ideale e idealizzato che non può mettere in crisi le sue insicurezze, poiché non è indipendente. Quindi, per quanto risulti apparenza una parafilia feticistica, l’agalmatofilia nasconde una tendenza alla dominazione.
Esiste tuttavia una forma attenuata di agalmatofilia nella quale, l’approccio sessuale alle statue avviene solo per mancanza di partner reali ovvero, l’antropomorfismo dell’oggetto parrebbe elemento sufficiente per rendere la statua appetibile; la stessa cosa potrebbe essere detta dei rapporti con le bambole sessuali.
Vedi bambola, galateísmo, monumentofilia, pigmalionismo.
Dal gr. agalma, immagine.