Alcolici
La parola alcol deriva dall’arabo al-ghūl, «spirito» o da al-kuḥl, polvere di stibnite ottenuta per sublimazione dall’antimonio, termine che rivela l’origine alchemica di questa sostanza, a cui erano attribuite le proprietà magiche e spirituali contenute negli elisir.
Si definisce bevanda alcolica qualsiasi bevanda contenente alcol etilico (anche detto etanolo).
Commercialmente si possono distinguere due grandi categorie di bevande alcoliche, ovvero gli alcolici a bassa gradazione, inferiore ai 21% vol, come ad esempio la birra o il vino, ed i superalcolici, con gradazione alcolica superiore ai 21% vol. Nonostante ciò, le bevande possono essere definite analcoliche quando contengono da 0 a 1,3 gradi alcolici, alcoliche quando contengono da 1,4 a 20 gradi alcolici e, superalcoliche quando contengono dai 21 gradi alcolici a salire.
È credenza diffusa, ma errata, che il ricorso a sostanze alcoliche migliori le prestazioni sessuali. Questo non è vero perché in realtà l’alcool, assunto per lunghi periodi o in forte quantità, abbassa la quantità degli ormoni nel sangue (il testosterone nell’uomo, gli estrogeni nella donna).
Tale credenza popolare è probabilmente legata al fatto che una modica quantità può avere effetti disinibitori; superata la quantità di alcool attiva in questo senso, esso provoca una riduzione della libido, danneggiando, specialmente nei maschi, la reattività sessuale. Anche per questo l’abuso di sostanze alcoliche è spesso associato a disfunzioni sessuali.
L’alcool, così come tutte le droghe, è bandito dai giochi B.D.S.M. La perfetta lucidità mentale è infatti condizione indispensabile per garantire sicurezza e consensualità non falsata da agenti esterni.