Amore
Nel vocabolario Treccani, il termine amore è definito come “sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia”.
Questa definizione, per quanto corretta possa essere, non potrà però mai soddisfare tutti perché l’amore è sicuramente molto di più visto che la domanda “Che cos’è l’amore?” se la son posta in molti, ma veramente in pochi sono riusciti a trovare una risposta condivisa da altri, dato che essa può variare a seconda delle differenti discipline, dalla filosofia alla psicologia, fino alla scienza e alla poesia. Il termine amore infatti ha sempre fatto parlare, a volte anche discutere, proprio per la sua astrattezza e difficoltà nello spiegarlo.
L’amore infatti non si può definire attraverso un concetto unico e universale poiché, il vero amore, è quello che rende liberi e ci fa sentire migliori, quindi non è una scelta, non si può misurare né contenere.
La parola amore deriva dal latino amor, amoris, desiderare, e, inizialmente, indicava il desiderio di attrazione verso un’altra persona. Questo sentimento aveva una connotazione più fisica e impulsiva, che lo rendeva carnale e quasi animalesco. Con il passare del tempo, però, l’amore ha assunto anche la sua componente metafisica e spirituale, avvicinato soprattutto al sentimento religioso condiviso da Dio e gli uomini.
Lo psicologo Abraham Maslow, noto per la teoria dei bisogni, descrive due tipi di amore:
- un amore adolescenziale, romantico ma immaturo, che si basa sul colmare i propri vuoti del proprio ego appoggiandosi sull’altro, generando così dipendenza affettiva;
- un amore più maturo, che presuppone amore per sé stessi, in cui il rapporto dell’altro è un arricchimento, una completezza.
Ma dietro l’amore c’è anche la biologia, la fisiologia e l’anatomia.
A livello scientifico sappiamo che l’amore è chimica, ed è causato da dinamiche ormonali e fisiche, mentre a livello psicologico sappiamo che la cultura e il periodo storico in cui nasciamo, oltre alla storia personale di ciascuno di noi, possono influenzare l’idea del nostro partner ideale o di chi ci innamoriamo.
La teoria triangolare dell’amore, proposta dallo psicologo cognitivo Robert Sternberg, concettualizza l’amore come un sentimento generato e modellato da tre variabili fondamentali:
- intimità, relativa al senso di connessione e di legame affettivo con l’altro;
- passione, relativa all’attrazione fisica e al desiderio di fare sesso con l’altro;
- impegno, variabile relativa alla decisione di stare con l’altro, di condividere tempo, piani e traguardi.
L’amore quindi, sarebbe un mix tra una dose di confidenza e affinità, incluso un coinvolgimento fisico e sessuale. La componente di impegno nel decidere di amare è la responsabilità di mantenere nel tempo la relazione e, secondo il triangolo di Sternberg, esistono 7 tipi di amore che derivano dalla combinazione delle dinamiche intimità, passione, impegno-decisione:
- Simpatia: coinvolge solo la dimensione dell’intimità. Tra le persone vi è unione ma senza passione né le caratteristiche dell’impegno
- Infatuazione: coinvolge solo la dimensione della passione, ossia vi è un’idealizzazione dell’altro che una e vera e propria conoscenza.
- Amore vuoto: solo impegno-decisione. Ossia le due persone stanno insieme solo per una decisione presa razionalmente che può includere motivi economici, di valori, i figli, etc.
- Amore romantico: include intimità e passione. È l’amore delle grandi storie della letteratura, del cinema e … della gioventù. Un amore immaturo ma ricco di pathos.
- Amore-Amicizia: include la dimensione della decisione-impegno e quello dell’intimità, ma manca la componente passionale. Sono quelle relazioni in cui la coppia funziona, ma la passione è a poco a poco sfumata.
- Amore Fatuo: include le dimensioni passione e decisione-impegno. In queste relazioni l’impegno è dettato solo dalla passione e del desiderio di possesso. Sono le classiche storie passionali, che al primo inghippo corrono il rischio di infrangersi.
- Amore Perfetto: è l’amore che include che tutte e 3 le dimensioni. Un tipo di amore completo e difficile da raggiungere e mantenere, ma che non è impossibile da trovare.
Il livello d’amore che una persona prova per un’altra sarebbe dunque relativo alla forza o quantità di ognuna delle tre variabili, mentre il “tipo” di amore che si prova sarebbe correlato al modo o alla forza con cui ognuna delle tre variabili si relaziona con le altre due. Ogni storia può passare attraverso diverse di queste tipologie in momenti differenti, ma l’impegno e il lavoro costante della coppia possono portare l’amore sulla direttrice dell’amore perfetto.
Ad esempio, l’amore romantico vedrebbe l’influenza delle sole variabili intimità-passione, l’infatuazione vedrebbe la preponderanza delle variabili passione-impegno, un amore di compagnia o amicizia vedrebbe attiva solo la variabile intimità (Scopamico), mentre un “amore vuoto” sarebbe il risultato dell’azione della sola variabile impegno.
Secondo questa teoria, un amore o relazione, basata unicamente su una singola variabile, avrebbe molte meno probabilità di durare nel tempo rispetto a quella basata sulla presenza delle tre variabili in equilibrio.
L’antropologa americana Helen Fisher (2004) ritiene invece che siano tre le variabili fondamentali che influenzano il sentimento d’amore e quindi la relazione e la riproduzione:
- il desiderio sessuale;
- l’attrazione;
- l’attaccamento.
L’amore può avere inizio con ognuna delle tre variabili, cioè le persone possono fare sesso ed innamorarsi o essere attratte da qualcuno e quindi fare sesso o, ancora, provare un forte attaccamento verso qualcuno che porta all’innamoramento e poi al sesso. In ogni caso, nell’innamoramento, alla persona amata sarebbe attribuito un significato particolare tale per cui gli elementi e i tratti negativi verrebbero accantonati nella mente dell’innamorato mentre quelli positivi assumerebbero un ruolo determinante.
L’amore quindi può assumere diverse definizioni, avere origine da diverse variabili, evolversi in funzione di diversi fattori, essere diverso per ognuno di noi poiché ognuno di noi è diverso dall’altro e così via… ma, su una cosa quasi tutti sono d’accordo: Cosa non è amore e quando è il caso di interrompere la relazione, per non incorrere in escalation negative che possano portare a tragici epiloghi
Lo psicologo John M. Gottman, uno dei massimi esperti di relazioni di coppia, nella sua teoria dei “Quattro cavalieri”, in riferimento a “I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”, sottolinea, che i segnali di una relazione che non ha i valori dell’amore sono:
- Il disprezzo
- Le critiche
- Stare sulla difensiva
- Indifferenza
Davanti a questi “cavalieri” non c’è via di scampo, la relazione è fallimentare.
Possiamo quindi dire che, quando l’amore si basa sull’accettazione e rispetto dell’altro senza limiti in dare e ricevere e senza aspettative, allora la relazione sarà forte, duratura, stabile, appagante e magica.