Quasimodofobia
Paura di essere o apparire deformi, di non avere un corpo perfetto, di essere brutti o di non risultare adeguati fisicamente agli occhi degli altri.
Questa paura morbosa di non avere un bell’aspetto porta, chi ne soffre, ad ingigantire mentalmente lievi imperfezioni del proprio corpo e ad abbassare la propria autostima. Cosa questa che, nel mondo di oggi, dove la bellezza e l’apparire sono molto importanti, spinge l’interessato ad accanirsi contro il proprio corpo ricorrendo anche, eccessivamente, alle soluzioni offerte dalla chirurgia estetica.
Il termine Quasimodofobia è ispirato ad uno dei protagonisti di “Notre-Dame de Paris”, il romanzo di Victor Hugo, chiamato Quasimodo ossia il campanaro gobbo, zoppo, sordo e deforme, evitato dagli altri uomini per il suo aspetto ripugnante.
Questo personaggio era un trovatello che fu abbandonato, in tenera età, sul piazzale della cattedrale di Notre-Dame de Paris la domenica di Quasimodo, ed è proprio da questo evento che il suo nome trae origine.
Si pensa infatti che Il suo nome fu ispirato non solo dal termine quasimodogeniti, utilizzato dalla Chiesa luterana per indicare la prima domenica dopo Pasqua, ma anche dal fatto che questo termine fu tratto, a sua volta, dalla prima lettera di Pietro “Quasi modo geniti infantes […]”, ossia “Come bambini appena nati […]”, interpretabile, in un certo senso, come solo un “quasi uomo”.
Vedi Dismorfofobia.