4 Storia del BDSM – dal 1900 al 1950

Le prime comunità di quello che sarebbe poi diventato il mondo BDSM non erano assolutamente tollerate ed ebbero una vita piuttosto travagliata nell’Europa di inizio Novecento poiché le cosiddette devianze sessuali erano spesso considerate illecite, e sovente venivano punite col carcere.

1918 e 1946 – Prime riviste di settore

Nonostante questo si può citare socialmente l’anno 1918 come una pietra miliare della nascita di quello che oggi chiamiamo il B.D.S.M. poiché vide la luce la prima rivista di settore con una tendenza feticista: “London Life”, sulle cui pagine cominciarono ad essere veicolati i primi annunci di incontri e feste private a tema SM seguita, successivamente, nel 1946, dalla rivista “Bizarre” il cui contenuto era dedicato a Bondage, Dominazione e Feticismo e la cui diffusione avvenne principalmente in locali e ambienti sadomasochisti.

Questa rivista fu prodotta e stampata da John Alexander Scott Coutts (1902 –1962), meglio noto come John Willie, autore anche del celebre personaggio di Sweet Gwendoline.

Dal 1946 al 1959 Bizarre rappresentò un punto di riferimento e fonte di ispirazione per le altre pubblicazioni dello stesso settore.

1914 – Yva Richard

Nel 1914, al numero 9 di Rue Pillet Will, del quartiere Opéra di Parigi, nacque il brand di lingerie che divenne famoso negli anni venti e trenta per accessori fetish e le foto dei suoi cataloghi: Yva Richard che prese il nome dall’unione di quello dei suoi ideatori, L. Richard e sua moglie Natyva.

Nel primo decennio di attività il brand si occupava esclusivamente di vendere costumi, cappelli da donna, scarpe e lingerie di alta classe ma, alla fine degli anni ’20, la compagnia di lingerie crollò e avvenne la svolta erotica.

1923 – Catalogo La Lingerie Moderne

Al suo posto Yva Richard divenne principalmente uno studio fotografico erotico che creava e vendeva eccezionali fotografie di alta qualità con lingerie seducente con il signor Richard dietro la macchina da presa e la sua voluttuosa moglie Natyva come modella che mostrava un’ampia gamma di esibizionismo.

La vendita si svolgeva tramite corrispondenza, gli acquirenti potevano ordinare lingerie ed accessori tramite un catalogo “La Lingerie Moderne” curato da Ostra Studio (una divisione di Biederer Studio, di proprietà del fotografo ceco Jacques Biederer, uno dei principali produttori a Parigi di fotografia erotica e fetish negli anni tra le due guerre mondiali), ma anche tramite pubblicità su giornali come “La Vie Parisienne”, “Le Sourire” e “London Life”.

1930 – 1940 – Oggetti feticisti, sadomaso

Queste fotografie pian piano evolsero oltre la lingerie con abiti audaci e fantasiosi a tema fetish sino agli anni trenta ove si fecero sempre più marcati gli accenti fetish e bondage con l’introduzione dell’uso della pelle e del metallo per la realizzazione di corsetti, stivali, collari per cani con guinzagli e attrezzatura per bondage oltre ad accessori da dominatrice utilizzati da Natyva.

Larghissimo successo ebbero le foto erotiche, spesso siglate “YR”, che ebbero per oltre un decennio come soggetto preferito Natyva ove viene ritratta con disinvoltura ed evidente compiacimento in pose di sottomissione o da dominatrice, esibendo le creazioni del suo atelier.

Yva Richard, con l’aumento della censura sotto l’occupazione nazista in Francia, fu costretta a chiudere nel 1943 ma, i suoi cataloghi, influenzeranno nei decenni successivi la moda e la fotografia fetish e in particolar modo l’artista John Willie e il produttore Irving Klaw la cui modella, Bettie Page, in una foto indossa un abbigliamento rivisitato di Natyva Richarduna ritratta con un reggiseno di metallo e cintura di castità.

1994 – The development of Sadomasochism as a Cultural Style in Twentieth-Century United States di Robert Bienvenu

Secondo gli studi del sociologo americano Robert Bienvenu nella sua tesi di dottorato del 1994 “ The development of Sadomasochism as a Cultural Style in Twentieth-Century United States” (Lo sviluppo del sadomasochismo come stile culturale nel ventesimo secolo negli Stati Uniti), pubblicata nel 1998, i primi anni 40 del XX secolo si possono suddividere in due grandi periodi: il feticismo europeo dei tardi anni ’20 e il feticismo americano iniziato dal 1934 seguiti poi dal terzo periodo che nella sua visione alternativa della storia di B.D.S.M. parte dai gruppi leather e dai movimenti gay degli anni 50.

Bienvenu ha descritto nella sua tesi le pratiche SM del XIX secolo e di come siano cambiate all’inizio del XX secolo. Secondo la sua ricerca l’immaginario SM del XIX secolo è stato costruito intorno ad esperienze soft utilizzando materiali essenzialmente femminili come la seta, pizzo e pelliccia e i partecipanti alle scene SM indossavano abiti normali di tutti i giorni o erano nudi.

Gli attrezzi usati nell’ottocento erano semplici e naturali come canne, fruste o aste di betulla e le pratiche del tempo erano prettamente focalizzate sempre sulle stesse determinate parti del corpo con rituali prevedibili e infinitamente ripetitivi.

La creatività e la spontaneità non facevano parte di questo periodo storico.

Dal 1920, il SM si trasforma da soft a hard “duro” andando ad esaltare anche l’estetica maschile.

L’ abbigliamento SM inizia a ruotare intorno alla pelle lucida, latex e metallo. La creatività, l’ingegno, la spontaneità, la complessità e l’imprevedibilità prendono il sopravvento rispetto alla prevedibilità e la ripetitività degli anni precedenti originando una mutazione evolutiva costante negli anni a seguire.

Iniziarono ad apparire bizzarri costumi, uniformi, scarpe e stivali con tacchi alti, lunghi guanti neri, piercing e tatuaggi, e ogni sorta di giocattoli sessuali. Nei giochi si iniziano ad usare pratiche più elaborate, si definiscono meglio i ruoli, compaiono i primi travestimenti, le prime dominatrici femminili, le ragazze wrestling e i pony umani.

1945 – Le prime comunità gay

Ma gran parte della cultura B.D.S.M. può essere fatta risalire al terzo periodo ovvero alla cultura delle prime comunità gay e alla lotta che queste intrapresero per il loro riconoscimento che portò, tra gli altri frutti, alla costituzione della moderna idea di sadomaso.

Tutto comincio dopo la seconda guerra mondiale (1939-1945), con il ritorno dei soldati che durante la guerra non solo avevano vissuto le loro prime esperienze omosessuali al fronte ma avevano anche imparato a conoscere il valore e il piacere della disciplina e del lavoro duro posti a servizio di un nobile scopo e a dipendere l’uno dall’altro per la loro sopravvivenza, un mix di emozioni estreme che sono sopravvissute anche al termine del conflitto e che i veterani gay volevano continuare a vivere e trasmettere ad altri uomini gay.

Col ritorno in patria scoprirono presto che solo nella spavalda sottocultura dei motociclisti esistevano queste opportunità, e così nacquero i club dei motociclisti gay. Fu lì che ritrovarono quel misto di semplice cameratismo con gli altri soci, abitudine al rischio ed allo stress (svolgendo corse in motocicletta) e sessualità mascolina che avevano conosciuto durante il servizio militare.

1950 – Prime comunità Leather

Cominciarono quindi ad apparire negli anni 50 i primi gruppi di motociclisti con chiare tendenze omosessuali, che diedero vita, negli anni ’60, alle prime comunità Leather (“pelle”), dalla tipologia dichiaratamente fetish del loro abbigliamento, espressione di identità gruppale che aveva l’SM come pratica sociale.

Nel 1951, a New York, fu fondato il primo locale leathers dichiaratamente sadomasochista, lo Shaw’s.

Nel 1952 è stata la volta del The Lodge aperto a New York e del Jack’s on the Waterfront aperto a San Francisco.

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