5 Storia del BDSM – dal 1950 agli anni ’70

1952 – Bettie Mae Page

Un ulteriore contributo alla diffusione del SM, e quindi del futuro BDSM, fu dato nel 1952, da Irving Klaw (1910 – 1966) fotografo e regista statunitense, che immortalò in bianco e nero, per un catalogo di fetish e bondage, Bettie Mae Page (1923 – 2008) facendo di lei la prima famosa modella bondage.

Klaw lavorò con Page anche per produrre dei brevi cortometraggi in 8 e 16 mm della durata di circa 20-44 minuti realizzati in base a specifiche richieste da parte dei clienti ove venivano mostrate di volta in volta donne in lingerie e tacchi alti, azioni fetish, scenari di rapimenti, dominazione e addestramento di schiavi; bondage, spanking, e costumi in pelle elaborati venivano sempre inclusi. Page, a seconda delle richieste interpretava ruoli di severa dominatrice o vittima impotente con mani e piedi legati.

1953 – The Wild One con Marlon Brando

Nel 1953 esce il film “Il selvaggio” (The Wild One) che vedrà nella particolarità dell’aspetto del personaggio protagonista, Marlon Brando, unitamente al suo machismo, diventare inconsapevolmente un’icona della cultura gay, i quali, insoddisfatti dello stereotipo che li voleva sempre e comunque affetti da irrecuperabile effeminatezza, iniziarono ad imitarlo indossando sopra i jeans giubbotti, berretti e stivali di pelle nera e, se potevano permetterselo, compravano anche la motocicletta, lanciando così una nuova immagine del maschio gay in cui venivano esaltate le caratteristiche “virili”.

Il risultato di tutti questi cambiamenti in cui iniziavano a fondersi vecchi e nuovi stili portò da parte dei gay della comunità leather, emersa dai moto club, a divenire anche il luogo ideale, pratico e simbolico ove fare nuove esperienze all’interno del mondo sadomaso.

1954 – Histoire d’O di Pauline Réage

Nel 1954 fu pubblicato in francese, dall’editore Jean-Jacques Pauvert, Histoire d’O un romanzo erotico di sottogenere B.D.S.M., scritto dall’autrice francese Dominique Aury sotto lo pseudonimo di “Pauline Réage”, con la prefazione dello scrittore e critico letterario nonché membro dell’Accademia di Francia Jean Paulhan.

Nel febbraio del 1955 il libro vinse il premio letterario francese Prix des Deux Magots, anche se ciò non impedì alle autorità francesi di avanzare delle accuse per oscenità nei confronti dell’editore. Le accuse vennero respinte dai tribunali, ma venne imposto un divieto a pubblicizzare il libro per diversi anni.

La protagonista “O” ama a tal punto René da accettare, come prova del suo amore, di essere portata in un castello a Roissy dove viene data in uso sessuale ad altri uomini e sperimenta pratiche erotiche di ogni tipo. Frustata, sodomizzata, educata a comportarsi come una vera e propria schiava sessuale, O trova la sua felicità proprio in questo progressivo e totale annullamento della sua volontà, nel quale essa rinuncia alla propria libertà lasciando che sia un uomo a detenerla come una sorta di vera e propria proprietà personale.

1954 – 1965 – Gay motorcycle clubs

Dopo l’apertura dei primi locali leathers a New York e San Francisco, negli anni successivi molti altri bar furono aperti in tutti gli Stati Uniti. I primi bar gay leather erano tutti versioni subculturali dei pionieristici “gay motorcycle clubs”.

Fra i visitatori abituali di questi bar ben presto emerse l’esigenza di poter condividere i loro comuni interessi (leathers e moto) anche al di fuori di quegli stessi locali commerciali

Fu cosi così che vennero fondati i primi club e associazioni, in genere quasi sempre come motoclub, al fine di aggirare le leggi locali contro l’omosessualità.

Il primo moto club gay, tra i più conosciuti ed affermati, fu il Satyr MC di Los Angeles, fondato nel 1954 seguito da molti altri club privati costituiti in varie città tra cui l’Oedipus MC a Los Angeles e il “New York Motorbike Club” nel 1958, dal “Warlocks” e “California Motor Club” di San Francisco del 1960, nel 1963, il Second City Motorcycle Club a Chicago e così via.

Questo era ancora il periodo della “vecchia guardia”, un gruppo chiuso e volutamente “impermeabile” agli estranei, composta perlopiù da omosessuali, molti dei quali praticavano SM, che dovevano scontrarsi quotidianamente con il feroce ostracismo del mondo esterno da cui bisognava nascondersi per non destare scandali ed essere messi alla pubblica gogna come pazzi e/o malati, rimanendo così, di fatto, una sorta di club esclusivo a numero chiuso.

Nel 1957 apre ad Amsterdam il primo bar leathers europeo l’Argos.

1957 – AtomAge e nascita di Valentina di Guido Crepax

Nel 1957 l’ingegnere inglese John Sutcliffe fondò la rivista AtomAge, in cui erano presenti delle illustrazioni riguardanti l’abbigliamento in gomma che lui stesso creò.

In questo stesso periodo Guido Crepax (1933 – 2003), il cui nome anagrafico è Guido Crepas, altro autore noto per le sue opere con forte connotazione fetish, creava il personaggio femminile di Valentina lasciandosi ispirare dalla contaminazione tra la figura fisica della moglie di Crepax, Luisa, e quella mitica di Louise Brooks, diva del cinema muto negli anni ‘30 e indimenticabile interprete di Lulù di Georg Pabst.

Valentina è il personaggio femminile più famoso nella storia del fumetto italiano, con il suo caschetto scuro e le linee sinuose, si ritrovava spesso nuda e bellissima, ammiccante e spregiudicata in situazioni ad alto tasso erotico, dove gli incontri sessuali – spesso dal sapore fetish e sadomaso – condivano storie la cui narrazione aveva un ritmo serrato, vorticoso e avvincente.

Tutte cose rivoluzionarie per l’epoca che, proponendo una nuova soglia di accettabilità per la rappresentazione sessuale femminile, ha rotto i legami con i valori tradizionali nazionali presenti dopo la seconda guerra mondiale in Italia pervadendo anche l’esistente morale cattolica relativamente conservatrice che vedeva la figura femminile completamente desessualizzata.

Il lavoro di Crepax è stato tradotto in molti paesi stranieri come la Francia, il Brasile, la Spagna, la Germania, il Giappone, gli Stati Uniti, la Finlandia e la Grecia.

Anni 60 – Primi gruppi leathers europei

Negli anni 60 la situazione inizio ad evolversi velocemente quando anche in Europa furono fondati i primi gruppi leathers come il “Berlin” in Germania nel 1964, il “Sixty-Nine Club” in Inghilterra nel 1966, seguiti poi da molti altri soprattutto dopo il deflagrare della rivoluzione sessuale del 1968.

1966 – Nascita di Isabella di Giorgio Cavedon e Renzo Barbieri

Sempre nel 1966 nasce Isabella la prima vera grande eroina del fumetto italiano “per adulti”. Isabella è un personaggio creato da Giorgio Cavedon e Renzo Barbieri con i disegni di Sandro Angiolini. In un fumetto italiano mai, prima di allora, si erano viste immagini di nudi femminili e situazioni erotiche così esplicite.

La serie tocca temi come l’omosessualità e la promiscuità sessuale in quanto Isabella non disdegna anche avventure omosessuali e il suo partner preferito è Gilbert anche perché sa accettare con disinvoltura i suoi numerosi tradimenti sia con uomini che con ragazze anche minorenni, aspetto quest’ultimo che oggi difficilmente si potrebbe vedere in un fumetto erotico.

Inoltre non si crea troppi scrupoli per raggiungere i propri scopi arrivando a torturare o uccidere. La componente sadomasochista è sempre presente e col tempo si accentua. Nel 1966 questo era un elemento ancora inedito e probabilmente contribuisce al successo della serie oltre che del genere dei fumetti erotici che, inizialmente solo italiano, verrà esportato all’estero nonostante le campagne censorie e i reiterati interventi della magistratura.

Il successo del fumetto è tale da coinvolgere i lettori che scrivono in redazione numerose lettere ricche di confessioni intime che saranno usate per creare la rubrica “La corte di Isabella” pubblicata in appendice agli albi a fumetti e successivamente raccolta in un volume intitolato “Cara Isabella” che subirà però duri attacchi da parte della censura.

Molti lettori quando scrivono lasciano il loro recapito di fermo posta facendo nascere cosi dei contatti fra gli stessi anche se difficili stante l’inesistenza dei cellulari.

1966 – Nasce il primo bar leathers FeBes

Il 25 luglio, 1966 apre a San Francisco al 1501 della famosa Folsom Street il primo bar leathers il FeBes, ove era posta una statua iconica di Mike Caffee, che rappresentava il bar, chiamata Leather David, che sembrava un modello di Tom of Finland con una giacca di pelle aperta sul davanti e jeans con un rigonfiamento distintivo.

L’anno successivo, nel 1967, per opera di Nick O’Demus, apre al piano di sopra, il “A Taste of Leather”, il primo negozio di pelletteria e giocattoli del sesso.

Altri punti rilevanti di aggregazione furono locali come il “BackDrop”, fondato nel 1968 nella baia di San Francisco da Robin Roberts, sul cui esempio presero vita successivamente quasi una dozzina di club SM in California e, molti di quelli, con veri professionisti della dominazione, che si facevano retribuire, sia in Nord e Sud della California.

1966 – Nasce la collana il “Ciclo di Gor” di John Norman

Nel 1966 un ulteriore contributo all’evoluzione dello stile di vita SM avvenne con la pubblicazione del primo libro della collana il “Ciclo di Gor”, scritta da John Norman, pseudonimo di John Frederick Lange Jr., “The Tarnsman di Gor”.

I libri sono stati commercializzati come una saga di racconti fantasy in cui sono inseriti elementi tipici della filosofia sadomaso: nel mondo di Gor, l’uomo è libero ed è il padrone assoluto, mentre le donne sono schiave che hanno il compito di obbedire e compiacere l’uomo.

Questa serie, che ha venduto milioni di copie, ha avuto una grande influenza nella comunità eterosessuale Ds e ha contribuito all’ingresso in questo stile di vita per un gran numero di persone le quali applicando la filosofia goreana alla vita reale, tendevano ad intendere questa filosofia come “sesso basato sulla sottomissione della donna”, che raggiunge la vera femminilità solo se dominata e “protetta” da un vero uomo.

Negli stessi anni continuano però anche gli studi sul sadomasochismo. Nessuna delle teorie sinora enunciate si era mai dimostrata applicabile a più di un campione di persone praticanti SM se confrontato con individui non praticanti SM.

1967 – Présentation de Sacher-Masoch. Le froid et le cruel di Gilles Deleuze

Nel suo saggio del 1967 intitolato “Il freddo e il crudele” il filosofo Gilles Deleuze rifiuta totalmente l’utilizzo del termine sadomasochismo in quanto artificioso, in particolare nel contesto dell’opera di Leopold von Sacher-Masoch; il suo argomento è che la tendenza verso il masochismo si basa sul desiderio intensificato causato o esaltato dalla frustrazione per il ritardo della gratificazione: portato agli estremi questo ritardo si manifesta come estrema freddezza (impulso antitetico rispetto a quello sadico, per cui è impossibile una convivenza dei due in un’unica definizione).

1968 – The Real Thing di Carney William

Nel 1968 viene pubblicata la prima edizione del libro The Real Thing scritto da Carney William che con quest’opera descrisse la scena leathers SM dell’epoca attraverso delle lettere scritte da uno zio al nipote “incuriosito” dal rapporto padrone schiavo, nel corso di un intero anno di corrispondenza.

Carney, con queste lettere, accompagna il leatherman novizio ovvero il lettore, in un percorso di acquisizione di informazioni e quindi di sua crescita all’interno dello stile di vita leathers SM, consentendogli di esplorare e percorrere gradualmente tutti i gradini di questo cammino, dal più basso al più alto, sotto gli insegnamenti di questo “zio” il quale agisce come un vero e proprio insegnante.

In quegli anni vennero organizzati anche i primi raduni internazionali, il più famoso fu quello di Colonia in Germania del 1969 che riunì per la prima volta oltre un centinaio di persone.

1969 – Le prime visioni antropologiche sul sadismo e masochismo

Una delle prime visioni antropologiche sul tema, è stata fornita dall’antropologo Paul Gebhard, il quale, proseguendo sulla direzione indicata dal sessuologo Henry Havelock Ellis verso un approccio più sociologico dello studio del sadomasochismo, in termini di attività sessuale interattiva, localizzò, le origini del sadismo e del masochismo, sia in tutte le relazioni di dominanza e sottomissione attuate nella società, sia nell’aggressività che comunque è presente in ogni persona.

Nella sua pubblicazione Fetishism and sadomasochism. Science and Psychoanalysis, (15:71-80) del 1969, Gebhard dichiarò inutile il voler definire ad ogni costo una pratica sessuale così ampiamente diffusa se lo si faceva usando come riferimento solo ed esclusivamente alcuni esempi “estremi” e propose l’idea, derivante dai suoi studi, che il SM necessitasse, per essere praticato, di una notevole quantità di intelligenza e organizzazione visto che le pratiche SM erano “prevalenti in forma organizzata e nelle società alfabetizzate”.

Affermò poi che le due “anomalie” sessuali, il sadismo e il masochismo, vista l’interazione tra due o più persone in un rapporto dominio-sottomissione, si fondono l’una nell’altra andando così a coniare un termine unico che le definisse entrambe: il sadomasochismo.

1970 – Robert Mapplethorpe

Negli anni 70 molti artisti si dedicarono al SM, tra questi il fotografo Robert Mapplethorpe (1946 – 1989), il quale riuscì a documentare da molto vicino, poiché ne faceva parte, la sottocultura omosessuale sadomaso di New York senza alcun tipo di filtro, cosa che accelerò lo sviluppo del movimento gay SM di quella città e la sua diffusione all’esterno dello stesso movimento.

La maggior parte delle sue foto veniva realizzata in studio, i suoi temi più comuni furono studi di nudo spesso maschili e omoerotici, ritratti di celebrità e soggetti sadomaso. I protagonisti delle immagini con soggetti sadomaso erano spesso delle coppie autentiche della scena SM gay di New York, che venivano ritratte in pratiche erotiche “estreme” tipo fist-fucking, bondage ecc.

Grazie ai suoi scatti ciò che in quei tempi ancora non poteva essere neppure discusso, veniva ora rappresentato in immagini ed esposto nelle gallerie d’arte.

Durante gli anni 1970 Eric Stanton, pseudonimo di Ernest Stanzoni, (1926 –1999), illustratore e fumettista statunitense, che debuttò come disegnatore di fumetti nel 1947 presso la Movie Star News di Irving Klaw, divenuto un illustratore indipendente dopo la morte di Klaw, creò la supereroina Blunder Broad, una parodia di Wonder Woman che viene continuamente sconfitta dai suoi nemici che immancabilmente la violentano e torturano.

Altri celebri personaggi creati da Stanton sono le Princkazons, donne forti e virili simili alle amazzoni che dominano il mondo sottomettendo e umiliando gli uomini.

1970 – Codice Hanky

Verso la fine del 1970 iniziò a diffondersi tra gli omosessuali di New York, il moderno codice Hanky a seguito di una battuta ironica di un giornalista del The Village Voice che affermò che i gay avrebbero dovuto indossare fazzoletti di diversi colori per sottolineare i loro ruoli e le preferenze sessuali.

Tra i gay newyorkesi nacque così l’usanza di indossare un fazzoletto colorato affinché potessero comunicare fra di loro i propri gusti in fatto di pratiche sessuali, in particolar modo quelle legate al sado-masochismo, senza attirare l’attenzione in un periodo in cui la comunità gay era meno visibile.

Questi fazzoletti venivano indossati lasciandoli sporgenti dalla tasca dei jeans affinché potessero essere visti. Ogni colore specificava quale era la pratica preferita e, l’indossarli a sinistra o destra indicava l’essere dominanti o attivi, oppure sottomessi o passivi.

1970 – Vereniging Studiegroep Sadomasochisme

Sempre nel 1970 nasce in Olanda l’associazione Vereniging Studiegroep Sadomasochisme, “VSSM”, Associazione per lo studio del Sadomasochismo, il più antico club SM nel mondo che è tutt’ora la più grande associazione sadomasochista e feticista presente nel paese.

Le altre grandi associazioni/organizzazioni SM che vennero a seguire furono:

  • 1971 TES, The Eulenspiegel Society, la più vecchia e popolare associazione di informazione e supporto BDSM degli Stati Uniti, tuttora attiva con sede a New York
  • 1973 Boys Cuir France – Francia
  • 1974 MSC Motor Sport Club – Belgio
  • 1975 European Confederation of Motorcycle Club (ECMC) – Inghilterra
  • 1976 Society of Janus – fondata da Cynthia Slater e Larry Olsen a San Francisco, California. È la seconda più antica organizzazione di informazione e supporto BDSM degli Stati Uniti

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