8 Storia del BDSM – B.D.S.M. 2.0

Vivere il B.D.S.M.

Premettendo che, come in tutte quelle cose per le quali non sono previste “rigide regole matematiche”, nel B.D.S.M. ci sono tantissime sfumature d’interpretazione, le quali consentono, a ciascuna persona, di viverlo nel modo più opportuno e secondo la propria essenza, al massimo delle sue potenzialità naturali e in estrema trasparenza; elementi questi che consentono, ad una coppia, di evolversi sino a completarsi e fondersi diventando un tutt’uno.

Gli appassionati di B.D.S.M. vivono quindi un rapporto coscientemente sentito, maturo e basato sul reciproco rispetto in cui:

  • I “giochi” praticati, sono svolti sempre salvaguardando l’integrità fisica e psicologica dei partecipanti;
  • Esiste la perfetta conoscenza degli strumenti usati e delle metodologie applicate durante il “gioco” stesso per evitare danni accidentali ai partecipanti;
  • Le persone, di propria volontà e senza obbligo alcuno, decidono autonomamente il ruolo assunto, come viverlo e come vivere un rapporto identificandosi con quel ruolo, la metodologia di cosa si farà e come avverrà la sessione, i limiti di azione durante la stessa e così via.

I ruoli nel B.D.S.M.

Ma quali sono questi ruoli e a cosa comporta viverli?

Il concetto basilare è quello di “poter esplorare” col proprio partner quegli istinti di dominazione e sottomissione naturali presenti in tutti gli esseri viventi, uomo compreso, i quali, di norma, sono repressi dalle normali convenzioni sociali.

Prettamente questa “esplorazione” è vissuta in due modi diversi anche se complementari: il primo inteso prevalentemente come un “gioco” erotico dove predomina esclusivamente la fisicità rispetto alla dominazione mentale; il secondo, estremamente molto più delicato, complesso e particolare, dove invece, è preponderante l’aspetto della dominazione mentale.

Un’esplorazione che va da una sensuale e sottilissima complicità fra le parti, alla continua ricerca metodica dei limiti e delle possibilità più estreme che possa raggiungere il corpo e la mente umana.

Abbiamo quindi nel B.D.S.M. due parti, una Dominante (definita di norma Master, Signore o Padrone se maschile e, Mistress, Dea, Signora se femminile) l’altra sottomessa (definita sottomesso/a, slave, schiavo/a o non definita affatto …).

L’evoluzione del B.D.S.M.

Per capire meglio come, secondo noi, possa evolvere domani il BDSM, analizzeremo quella figura che nel tempo ha subito più evoluzioni ossia la parte Dominante femminile.

Mistress

Una Mistress è una Dominatrice intesa però come Padrona; è quindi una persona che possiede, in un rapporto consensuale di scambio di potere, un’altra persona che, assumendo il ruolo di slave, cede a lei completamente ogni decisione che la riguarda.

Trattasi quindi di un rapporto basato su una relazione continuativa fatta di reciproca conoscenza, complicità rispetto e talvolta anche di sentimenti.

Afferente al mondo BSDM poi, ci sono le Prodomme, di cui alcune si sono evolute successivamente in Findom (dominazione finanziaria) e infine le Moneymiss.

Prodomme

Una Prodomme, ossia Professional Dominatrix, “dominatrice professionista”, è una donna che esercita professionalmente il ruolo di Mistress in cambio di denaro, ruolo che, se svolto seriamente, è più vicino a quello di una psicoterapeuta che di una prostituta, visto che di norma non sono previsti contatti sessuali.

Senza voler entrare nell’eterno discorso se trattasi di prostituzione o meno, diciamo solo che le “vera” Prodomme, intesa come professionalità, capacità e sensibilità, è una figura molto rara nel nostro paese; deve essere in grado di conoscere bene la psiche umana e la sua principale funzione, ossia la capacità di spaziare con l’immaginazione e quindi, essere in grado di riconoscere da poche frasi le fantasie erotiche del cliente per poterle adattare alla realtà della seduta.

Inoltre, deve possedere un dungeon ben attrezzato, cioè un locale idoneo per svolgere le pratiche completo di tutte le attrezzature necessarie, le quali, per poter essere usate senza alcun rischio, richiedono perfetta conoscenza e grande competenza circa il loro utilizzo durante l’incontro o sessione.

Tutti elementi che richiedono un grande investimento in termini di tempo, preparazione, cultura, locali, attrezzature e costumi di scena da parte della professionista, che contribuiscono a rendere piuttosto costosi gli incontri con i clienti.

Cosi come esistono le Prodomme, esistono, anche se sono molto più rari delle Mistress, i Prodom e i Master professionisti, che di solito lavorano con una clientela maschile.

Ancora più inusuali, i prosub, ossia sottomessi professionisti che si fanno dominare a pagamento.

Findom Sessilario 8 Storia del BDSM - B.D.S.M. 2.0

Financial Domination

A seguito della pulsione dello schiavo nel cercare di rendere felice la Mistress a tutti i costi, anche omaggiandola in ogni maniera possibile, compreso il donargli i propri soldi se serviva allo scopo, complice la possibile dipendenza emotiva e sessuale provata dallo stesso nei suoi confronti, diede origine negli Stati Uniti, attorno agli anni 90, ad un nuovo fenomeno chiamato Financial Domination che, pian piano, crebbe sino a diventare una vera forma di feticismo che andava a colpire uomini e donne che avevano la pulsione di essere controllati economicamente da qualcuno.

Il nome di questa forma di feticismo, nei primi anni del 2000, venne abbreviato nel termine conosciuto oggi da tutti: Findom, noto in Italia come “schiavitù dei soldi”.

Findom

Il Findom è caratterizzato da una specifica dinamica di potere: la parte dominante “sfrutta” economicamente la parte sottomessa, la quale, così facendo prova piacere sessuale.

Poiché il denaro è fonte di autostima e rappresentazione del potere nella società moderna, il piacere dello schiavo con questo feticismo, deriva dal pensiero che la dominatrice stia invadendo quello spazio particolarmente intimo e personale che sono le proprie finanze; cedere il denaro posseduto significa non solo liberarsi da tutti i problemi e pensieri della quotidianità derivanti da tale potere, ma anche riuscire a distruggere la propria autostima per potersi sottomettere realmente e in maniera totalizzante alla dominatrice.

Nonostante sia facilmente intuibile che il feticismo Findom sia piuttosto pericoloso, ci sono slave che delegano al 100% la gestione finanziaria dei loro risparmi alla Mistress.

Il feticismo Findom è quindi solo ed esclusivamente un rapporto monetario tra schiavo e Mistress, infatti tra i due non ci sono né contatti fisici né tantomeno rapporti o pratiche sessuali; l’unico contatto che si potrebbe verificare è quello del poter accompagnare la Mistress a fare shopping per poter pagare al posto suo, più alta sarà la spesa, più il livello di piacere dello schiavo si alzerà.

Anche se il dominio finanziario è il focus del rapporto Findom, considerato da molti come uno strumento di potere manipolatorio delle donne, nel tempo ha assunto anche altre forme differenti: schiavi che si propongono come collaboratori domestici e tuttofare gratuiti; schiavi che si ritrovano a utilizzare le Mistress come mezzo per le proprie fantasie e perversioni, quali il donare i propri soldi alle Mistress in cambio di insulti o umiliazioni atti ad aumentare l’eccitazione durante l’atto masturbatorio ma, considerato che questo genere di “dominazione” si svolge a distanza e prettamente su Internet, talvolta anche con webcam, non c’è limite alle fantasie delle richieste.

Considerando poi che, grazie agli sforzi fatti dalle comunità BDSM nei decenni precedenti, nel 2013 il BDSM era stato finalmente escluso dai disturbi psichiatrici previsti nel manuale diagnostico DSM per essere inquadrato in quello più corretto di sessualità alternativa fatta di trasgressioni e parafilie, diventando quindi una pratica più “accettabile” dalla società, la quale iniziò timidamente a parlarne alla luce del sole, sino ad arrivare ad essere completamente sdoganato grazie all’uscita di romanzi e film romantici, di pubblicità con immagini di dominazione erotica e con la vendita di accessori di abbigliamento fetish divenuti d’uso comune, che purtroppo però promuovevano, in maniera errata, un BDSM di fatto inesistente.

Questo fenomeno ha avuto come conseguenza che, non solo tutti ne parlano e pochissimi ne conoscono realmente il significato, ma ha anche portato masse di individui a dichiararsi BDSMers, anche se, di fatto, non hanno nulla a che fare con il BDSM e cercano solo di poter dare sfogo alle proprie “inquietudini” sessuali.

MONEYMISS copia 8 Storia del BDSM - B.D.S.M. 2.0

Moneymiss

Attraverso queste “novità”, in tema di sessualità alternative, grazie alle moderne modalità di interazione, è nata una nuova ed emergente figura di pseudo dominante: la Moneymiss; non ancora ben conosciuta è difficile da inquadrare perché, molte ragazze, improvvisandosi e sfruttando le basi del Findom, sono diventate pseudo dominatrici finanziarie aventi così un facile guadagno.

Di riflesso gli pseudo slave pagano per le prestazioni desiderate senza alcun altro impegno.

Questa cosa è resa molto facile dalle numerosissime piattaforme online che consentono alle Moneymiss non solo di farsi pubblicità e avere maggiori possibilità di venire a contatto con svariati feticismi e gusti sessuali ma anche di “procacciarsi” facilmente dei clienti; infatti, la quasi totalità di esse, oltre a dichiararsi dominatrici virtuali, vendono anche indumenti intimi, foto e molto altro.

Secondo il nostro parere, questa tipologia d’interazione tutto può essere tranne che BDSM, in quanto scevra da veri coinvolgimenti emotivi; la Moneymiss non gioca per il piacere di farlo, ma perché pagata e lo schiavo, essendo un mero fruitore di contenuti on-line, non è un individuo per lei speciale. È tutta finzione, priva anche di un vero e proprio scambio di potere tra parte dominante e sottomessa, mancando fondamentalmente di un rapporto di fiducia e conoscenza reciproca.

Tralasciando il citare l’Appartenenza e il suo significato, i soldi non possono comprare tutto: è pura e semplice mercificazione di reciproci bisogni; un rapporto commerciale, frutto di un’era consumistica, incentivato notevolmente anche dai periodi di isolamento dovuti all’emergenza sanitaria covid, verificatasi in tutto il mondo.

Ultimamente questi generi di account sono sempre più numerosi in rete anche se, tanti di questi non si possono ricondurre al fenomeno delle Moneymiss, alcuni rientrano solamente nel calderone degli influencer che sfruttano l’immagine della sessualità BDSM per accaparrarsi follower/clienti.

Infatti queste figure sono seguitissime da tantissimi schiavi/follower, che spesso pagano anche per accedere a forme di dominazione personalizzate, ma che rimangono sempre virtuali.

L’approccio virtuale

Questo approccio virtuale, grazie alle nuove tecnologie, ha sicuramente contribuito alla diffusione del BDSM in modo esponenziale e il fenomeno in netta crescita della “dominazione da remoto”, si può tranquillamente leggere anche come un aspetto dello specchio dei tempi in piena era consumistica.

Si sa che, nella maggior parte dei casi, gli eventi, i locali tematici e i munch (incontri tematici organizzati da appassionati del settore) si trovano nelle città più grandi o comunque nei capoluoghi di provincia e non sempre tutti possono facilmente recarcisi.

Quindi, se da una parte la tecnologia ha sicuramente favorito la conoscenza e la diffusione di questo mondo, dall’altro ha reso quasi banale poter conoscere e approcciarsi alle Mistress, Prodomme, o a chi si definisce tale, direttamente da casa propria dato che l’impegno temporale ed emotivo risulta essere molto ridotto.

Se a questo si aggiunge l’importante quantità di scelta che molte piattaforme mettono a disposizione, strizzando l’occhio al mondo del fetish e del BDSM, ecco che appare un’offerta non indifferente, direttamente da casa.

Quindi, da una parte ha sicuramente favorito la diffusione e l’accettazione di sessualità alternative, dando modo a molte persone, che non ne avevano la possibilità per diversi motivi, di scoprire e avvicinare il mondo del BDSM ma, dall’altra, molti di questi contenuti in rete, pur se utilizzano riferimenti al mondo BDSM, di fatto non ne hanno nulla a che fare.

Desideri sessuali inconfessabili

Da sempre il genere umano ha avuto desideri sessuali più o meno inconfessabili che, con l’avvento delle religioni e di un finto e bigotto moralismo, sono stati definitivamente messi al bando dalla società, finendo con relegare il sesso al solo e mero atto riproduttivo.

Tutto ciò però, nel tempo, non ha fatto altro che far crescere in modo quasi esponenziale le voglie “proibite” delle persone che, da sempre, hanno cercato un modo per poterle soddisfarle anche se in maniera riservata; oggi, grazie ad internet, le possibilità di soddisfarle sono diventate infinite riuscendo anche, nel contempo, a garantirsi una sorta di anonimato.

Così come abbiamo imparato durante la recente pandemia a scegliere qualsiasi tipo di cibo da asporto, qualsiasi tipo di merce consegnata direttamente a domicilio, quasi qualsiasi tipo di film stando comodamente seduti sul divano, ecco che anche la sessualità, che nello specifico può declinarsi in un feticismo, dominazione virtuale, umiliazioni, ecc., diventa qualcosa da poter consumare direttamente da casa, qualcosa in cui il contatto fisico diventa molto marginale e quasi una perdita di tempo.

Sotto questa luce, uno “schiavo virtuale” appare un po’ egoista perché, pescando nel web tra siti a tema e account vari, mira solo alla soddisfazione immediata del suo bisogno, riuscendo ad ottenere su richiesta (on demand) e spesso, previo pagamento una dominazione part time.

Il consumismo virtuale

A differenza di un “classico” schiavo e di uno schiavo Findom, che vive pur sempre una dominazione simile a quella BDSM, lo schiavo virtuale, o pseudo schiavo, come preferiamo definirlo, preferisce questa modalità di interazione simulata perché, in base alle proprie possibilità finanziare e quindi alla sua capacità di poter pagare qualsiasi cosa, viste le sempre più numerose offerte presenti sul mercato, è libero non solo di poter scegliere cosa acquistare e quando ma, riesce a soddisfare le fantasie del momento semplicemente richiedendole in modo diretto; fa quindi sempre e solo quello che vuole, facendosi assecondare dalla Moneymiss di turno rispetto alla quale non ha alcun obbligo.

Inoltre non deve competere con nessun altro schiavo per poterla conquistare perché basta pagare per averla qualche minuto in esclusiva e, quindi, non perde neanche tempo nel cercare di costruire un rapporto di conoscenza e fiducia.

Elementi questi necessari invece nelle altre tipologie di dominazione, si elimina così totalmente anche quel minimo di rapporto umano esistente in ogni relazione compreso, ad esempio, il prodomming che è sempre una forma di dominazione a pagamento.

Il futuro del B.D.S.M.

YKINMKBYKIOK, Your Kink Is Not My Kink But Your Kink Is Okay, “il tuo kink non è il mio kink, ma il tuo kink è ok”, questa espressione è la regola d’oro del BDSM, ossia trattare gli altri nello stesso modo in cui si vorrebbe essere trattati.

Quando viene usata si sta specificando che quel determinato kink non fa parte di sé ma che è giusto che il kinkster che lo ama, continui con quello che piace a lui.

Ma siamo sicuri che nei kink rientrino anche le attività di compravendita e i rapporti trasformati in transazioni economiche?

Oggigiorno, se dovessimo effettuare un sondaggio di massa circa i propri gusti e attività sessuali, risulterebbe che quasi tutta la popolazione mondiale pratica una sorta di BDSM: quale uomo infatti non ha mai dato una pacca sul fondoschiena della propria donna o non le ha mai tenute ferme le mani durante un bacio o l’attività sessuale? Quante donne invece hanno fatto sesso bendate o danno ordini in ambito domestico al proprio uomo o ancora gli hanno detto “fammi tutto ciò che vuoi”? Queste persone praticano BDSM? No.

Nel BDSM principalmente esistono due ruoli fondamentali, una parte dominante, e una parte sottomessa dove, ognuna delle due, per quanto di propria competenza, ha funzioni, responsabilità e obblighi ben precisi; esistono poi regole, compiti e modalità d’interazione prestabilite, servono conoscenze tecniche e competenze specifiche, nulla è lasciato al caso o improvvisato al momento come invece accade quasi sempre sulle piattaforme social di interazione.

Quindi, sicuramente, moltissimi contenuti, presenti in rete, sfruttano il trend del BDSM, sdoganato ormai sotto molti aspetti, per creare qualcosa che richiama il BDSM ma che non significa che sia BDSM.

Non è mistero che la tecnologia e l’accesso a internet hanno profondamente cambiato in pochissimi decenni il modo di pensare e di vivere tantissimi aspetti della quotidianità.

Tendenzialmente quindi, purtroppo, è molto probabile che questa modalità d’interazione in un prossimo futuro, si trasformerà da business che sfrutta il trend del momento, a una sorta di BDSM 2.0 perché, per molti, rappresenta il primo e l’unico modo di approcciarsi a questo mondo; se questo modo rappresenta poi il primo approccio per tanti, è possibile che nel tempo ne cambi la percezione e l’idea. In questo senso sicuramente gioca un ruolo fondamentale anche l’aspetto generazionale.

C’è da chiedersi però se si tratti di evoluzione o involuzione; smarcandosi dalla visione occidentale illuministica e cristiana del tempo come linea retta verso il progresso/salvezza, preferiamo chiamarlo con un termine neutro: cambiamento. Ognuno sceglierà per sé se adeguarvisi o meno.

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