Bacha Bazi

Pubblicato da Orizzonti Sconosciuti il

Il Bacha Bazi (Bacheh-baazi), che significa “giocare/stare assieme/essere interessato ai bambini”, noto anche come bacchá (dal persiano bachen-bambino/ragazzo) o bacha bi-reesh (ragazzino imberbe), è oggi considerata una forma di schiavitù sessuale e prostituzione minorile in cui ragazzini in età prepuberale, o appena entrati nell’adolescenza, sono venduti a uomini ricchi e potenti afghani per intrattenerli e compiacerli sessualmente.

La pratica denominata Bacha Bazi è una forma istituzionalizzata di pederastia diffusa in tutta la regione fin dai tempi antichi. Storicamente è sempre stata più comune nelle zone più settentrionali dell’Afghanistan, e dura fino ad oggi, mentre nelle grandi città è via via tramontata a partire dalla fine della prima guerra mondiale. La prassi attuale in Afghanistan è basata su questa tradizione e sull’idea che, se il contatto con le donne può risultare impuro, quello causato dall’amore nei confronti dei ragazzi è sempre puro (tramite sesso intercrurale) e, non viene pertanto generalmente neppure considerato come violazione della Sharia: “l’amore per i ragazzi è presente in fonti giuridiche vincolanti, quindi senza alcuna possibilità d’incorrere in una qualche punizione”.

Questo, in Afghanistan, è un vero e proprio business, e molti uomini adulti tengono i loro “Bacha bazi” come fossero un autentico status symbol; alcuni dei giovani maschi coinvolti riferiscono d’esser stati costretti ad aver continuativi e frequenti rapporti sessuali con i loro ‘padroni’ e che se si rifiutavano venivano molto semplicemente violentati. Le autorità governative a tutt’oggi stanno a malapena iniziando un tentativo di repressione della pratica, ma rimangono molti dubbi sulla sua efficacia in quanto buona parte degli uomini coinvolti sono potenti ex-comandanti militari.

A stretta norma di legge la pratica è illegale, in quanto contraria sia alla Sharia che al codice civile afghano; ma le leggi vengono raramente applicate nei confronti dei criminali più potenti e la polizia stessa in moti casi si rende complice dei reati commessi.